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Le guerre e i fatti di cronaca stanno iniziando ad essere trattati come gli scandali che avvengono nel mondo dei social: esplodono, non si parla d’altro per circa una o due settimane e poi vengono dimenticati. Personalmente ritengo che questo avvenga per due motivi principali. Innanzitutto a causa della superficialità con la quale certi argomenti vengono affrontati su social come Instagram o Tiktok. Spesso si formano dei movimenti, in seguito all’avvenimento di fatti di cronaca, ma le persone che ne fanno parte o non sono adeguatamente informate oppure non hanno ancora sviluppato un’opinione personale riguardo l’argomento. È infatti molto comune che le persone assecondino semplicemente le opinioni della maggioranza o che in quel momento sono virali, senza avere in realtà tutte le informazioni per poter compiere una scelta consapevole. Siamo diventati troppo condizionabili da ciò che vediamo sul nostro telefono. Proprio per questo ritengo che fare attualità a scuola sia estremamente importante: per informare i ragazzi e aiutarli a sviluppare opinioni consapevoli. In secondo luogo ritengo che l’attenzione alle guerre diminuisca con l’avanzare del tempo perché ci siamo abituati alla violenza: un tempo le immagini che si vedono al telegiornale o sui social sarebbero rimaste impresse per sempre nella mente di un ragazzino, invece oggi siamo circondati dalla violenza a tal punto da non renderci più conto della crudeltà in ciò che vediamo. Serie tv, film, video su internet, canzoni: abbiamo accesso a tutto con un click e molto spesso ciò a cui abbiamo accesso non è appropriato per la nostra età. Ritengo infatti d’estrema importanza che ci siano maggiori controlli e maggiori norme sull’accesso determinati contenuti, specialmente per i bambini, poiché oramai l’età in cui si riceve il primo cellulare sta diminuendo significativamente.

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