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È sempre più frequente ormai che arrivino notizie sconvolgenti e preoccupanti di cui si parla subito molto, ma dopo poco diventano un’abitudine.
Ne è un esempio il conflitto tra Israele e Palestina, conflitto che ha fatto subito scalpore e notizia, finendo in tutte le prime pagine dei quotidiani e nei post sui social, ma che via via ha sempre meno importanza.
Il problema della nostra società è proprio che ci abituiamo troppo in fretta a tutto, qualsiasi notizia è subito ritenuta importante, ma dopo poco viene dimenticata e ignorata. Siamo vittime di assuefazione e ne siamo consapevoli, ci abituiamo anche alle cose più brutte come le guerre, che non dovrebbero mai diventare la normalità di nessuno. Ci è succcesso con la guerra tra Russia e Ucraina: subito non si parlava d’altro, ma già adesso è stata dimenticata e ormai fa parte della nostra normalità il fatto che l’Ucraina sia un paese di guerra. Questo accade perché appena arriva una notizia più nuova, fresca e impattante, si parla solo di quello per una/due settimane e dopodiché si passa alla prossima notizia che fa scalpore.
Per esempio in questi giorni non si è parlato d’altro se non della morte di Giulia Cecchettin e del problema dei femminicidi in Italia, ritenendolo uno scoop più importante, ed è stato completamente oscurato il conflitto tra Israele e Hamas. Con questo non voglio dire che le nuove notizie non siano importanti quanto quelle precedenti, ma che appunto non ci devono essere notizie più importanti e meno importanti, perché se se ne parla a prescindere sono di valore.
Il problema è che non possiamo permetterci di abituarci alle guerre, perché le guerre coinvolgono innocenti e spargono sangue di persone che meritano di vivere in pace.
Ad amplificare il fenomeno di assuefazione contribuiscono in gran parte i social, che bombardano continuamente di notizie, vere e false, e non badano all’importanza delle notizia: appena ce n’è una nuova la si diffonde ovunque, su tutte le piattaforme social. Sicuramente il problema è anche la nostra società, che ormai non riesce a mantenere l’attenzione neanche per guardare un video tik tok lungo un minuto, abbiamo sempre bisogno di nuovi contenuti e ciò fa sì che abbiamo bisogno continuamente di notizie nuove. Di conseguenza anche i giornali e le pagine social si trovano costrette a proporre sempre fatti nuovi per far sì che le persone si interessino e continuino a seguirli.
Non ci mettiamo molto a dimenticare le notizie passate, per questo anche le guerre passano inosservate e perdono d’importanza.
Credo che bisognerebbe lavorare su una migliore informazione, soprattutto sui social, ma ancora di più sensibilizzare le persone a porre attenzione su ciò che accade intorno a noi, perché una guerra può sembrarci una realtà lontana, ma com’è successo per tanti paesi quali Ucraina e Israele, è un attimo ritrovarsi senza casa, in uno Stato devastato dai bombardamenti e con la paura di non arrivare al giorno dopo.

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