Circondati da una società digitale, dove le industrie tecnologiche sono costantemente in via di sviluppo, noi tutti ci ritroviamo in questo profondo tunnel senza una via di uscita.
Sebbene sin da piccoli ci hanno sempre messo alla luce i problemi fisici indotti da un uso frequente dei nostri smartphone, nessuno aveva ancora pensato agli effetti psicologici e mentali.
Ora abbiamo a che fare di problemi psicologici che non comprendono solo noi adolescenti, la generazione Z, ma bensì anche gli adulti e gli anziani, quindi sono diventati problemi trasversali a tutte le età.
Adesso che gli effetti collaterali hanno subito questo “upgrade”, siamo ancora più esposti ad i mille rischi che comportano i social, come per esempio, frodi, depressione, ansia, disturbi alimentari e nei casi più gravi autolesionismo e suicidio.
E siamo lì, tutti i santi giorni, a visionare queste realtà perfette, ma non capendo che stiamo ottenendo solo una realtà filtrata e alterata.
La vita vera è ben diversa da tutti quei like, cuori, emoji; nella vita vera il tempo scorre ed è molto prezioso, dobbiamo pensarci bene prima di perdere la cognizione del tempo nei social, il tempo mica si ferma mentre noi siamo intenti a “scrollare” i nostri social preferiti.
Postiamo su queste piattaforme la nostra vita, in cerca di approvazione altrui, questa è una delle maggiori cause dei nostri conflitti interiori.
Quindi cerchiamo tutti noi di fare un uso consapevole dei social, scopriamo invece la vera bellezza che ci circonda, non fatta da emoji ma da sorrisi veri.
Occorre fare un uso moderato dei social sforzandosi, a volte, anche a starne lontani.