L’Italia è protagonista di una crisi demografica a dir poco rilevante.
Stiamo assistendo ad un invecchiamento della popolazione, quindi ad un aumento dell’età media, per il quale si stima che arriveremo nel 2050 ad avere circa il 34,5% della popolazione costituito da persone con un’età maggiore di 65 anni, mentre il numero di bambini e giovani diminuisce.
Il nostro Paese è quindi in allarme rosso riguardo il tasso di natalità che corrisponde a circa 1,3 figli per donna.
L’Italia, però, non spende molto per le politiche di Welfare familiari; così facendo non incentiva e non offre aiuti necessari per far si che i cittadini si sentano sicuri e in grado di mantenere un sistema socio-economico e culturale adatto alla crescita dei propri figli.
Chiaramente l’allarme demografico non dipende solo dalla diminuzione del tasso di natalità o dell’invecchiamento della popolazione: si pensa che nel 2080 gli abitanti italiani ammontino a 48.5 Milioni, mentre oggi sono circa 59 Milioni.
Questa è una problematica che interessa anche altri Paesi europei come la Spagna e Malta. Almeno un cittadino su tre abita in una zona d’Europa colpita da un calo di popolazione.
Tutto ciò porterà a crisi economiche e a squilibri generazionali che sicuramente non gioveranno ai singoli Paesi e, soprattutto, all’Italia. Dovremmo agire al più presto per non fronteggiare scenari peggiori.