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Sono 28 milioni gli italiani tra i 16 e i 65 anni, cioè il 76%, che seguono almeno un influencer, mentre un quinto della popolazione ne segue in media 11. Questi i dati pubblicati dall’Osservatorio InSidE di Pulse Advertising, che dimostrano che l’influencer marketing italiano ha ormai raggiunto la sua maturità. 

Al giorno d’oggi, infatti, secondo un sondaggio citato dall’AgCom (Autorità garante per le comunicazioni), l’85% degli italiani si affida ai consigli forniti dagli influencer per scegliere servizi e prodotti. A causa del loro grande impatto sui consumatori, si è a lungo dibattuto negli ultimi anni cercando di capire se fosse necessario introdurre nuove leggi per regolamentare questo mercato in formazione. Lo scorso 10 gennaio, l’AgCom ha votato per estendere anche agli influencer il Testo unico sui servizi di media audiovisivi. Con questa decisione, gli influencer vengono equiparati a fornitori di servizi di media audiovisivi, attribuendo loro una responsabilità editoriale sui contenuti pubblicati. L’idea è quella di cercare di garantire una maggiore trasparenza da parte dei content creator con più di un milione di follower, che, grazie alla loro visibilità, hanno un grande impatto sul comportamento dei consumatori.

L’introduzione di queste nuove regole è volta a garantire più trasparenza e protezione nei confronti degli utenti, misura che condivido. In aggiunta alle regole è, però, fondamentale mettere in atto un sistema di controllo che possa garantirne l’applicazione. AgCom si trova, dunque, davanti a una sfida: rispetto ai media tradizionali, infatti, il mondo dei social è in continua e più rapida evoluzione ed è molto più dinamico e articolato, richiedendo, quindi, un approccio più flessibile e che permetta un ambiente che tuteli gli utenti e sia corretto nei confronti delle pratiche commerciali, punto che è emerso in modo eclatante con la recente vicenda del “pandoro gate” che ha coinvolto l’influencer Chiara Ferragni e l’azienda dolciaria Balocco.

Le linee guida date dall’AgCom rappresentano un punto di partenza e saranno seguite dalla creazione di un tavolo tecnico che si occuperà di sviluppare un codice di condotta per gli influencer e di prevedere sistemi di trasparenza e riconoscibilità degli influencer.

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