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Secondo i dati diffusi dall’ISTAT, l’Istituto nazionale di statistica, emerge un quadro interessante riguardo alla percezione della felicità e della soddisfazione nella vita degli italiani. Il rapporto indica che circa la metà degli italiani intervistati si considera soddisfatto della propria esistenza. Questo dato, se da un lato potrebbe apparire positivo, dall’altro solleva domande importanti sul concetto stesso di felicità e sulle sue determinanti.

Nel 50% di persone insoddisfatte, la maggioranza sono donne. Gli uomini sembrano infatti essere più propensi a considerarsi soddisfatti di quello che somo riusciti a fare della loro vita al momento del sondaggio. 

Indaghiamo quindi quelle che potrebbero essere le cause di questo fenomeno.

Le differenze potrebbero innanzitutto essere influenzate dall’idea generale dei ruoli di genere tradizionali. 

Le aspettative sociali riguardanti il successo professionale, la realizzazione personale e il ruolo nella famiglia possono variare notevolmente tra uomini e donne, soprattutto a causa di vecchi stereotipi di cui la nostra società non sembra voler fare a meno, portando a differenti valutazioni della propria felicità e soprattutto soddisfazione.

L’ISTAT rivela che il 20,9% della popolazione è d’accordo nell’affermare che “una donna per essere completa deve avere dei figli”. 

Unendo stereotipi di questo tipo con le difficoltà che le donne devono vivere derivate dalle profonde differenze legate al genere ancora presenti nella nostra società, soprattutto in ambito lavorativo, si può comprendere perché il genere femminile faccia più fatica rispetto agli uomini a ritenersi realizzato.

Basta pensare alle differenze nell’ambito dei salari: le donne continuano ad affrontare un divario salariale significativo rispetto agli uomini, con una differenza media del 18,9% nel 2020. 

Il problema tra l’altro non sono solo i salari più bassi per lo stesso lavoro, ma anche minori opportunità di avanzamento di carriera.

Sono infatti numerosi gli ambiti lavorativi nei quali alle donne che occupano ruoli importanti è richiesto molto di più rispetto ai colleghi uomini che occupano la stessa posizione, senza che gli sia concesso di compiere il minimo errore, finendo vittime di una pressione costante e ingiustificata. 

Tutti questi sono ostacoli al raggiungimento del senso di realizzazione.

Altro dato significativo emerso dall’analisi dell’ISTAT è che la felicità degli individui sembrerebbe diminuire con l’avanzare dell’età. 

Questa tendenza può essere interpretata in vari modi, e si potrebbe immediatamente dire che potrebbe essere dovuta a cambiamenti nelle priorità personali, o semplicemente alle condizioni di salute peggiori.

Comunque, non ci si può soffermare su cause troppo superficiali, e bisogna provare ad andare più a fondo per quanto riguarda le cause di questo fenomeno.

Andrebbe considerato, ad esempio, che col passare del tempo, è normale perdere contatto con amici, colleghi e addirittura familiari per qualsiasi causa e talvolta senza alcuna particolare motivazione. La socialità nella vita dell’essere umano è un bisogno importante, e lo spezzarsi di relazioni può seriamente danneggiare la concezione che si ha degli altri e soprattutto di sé.

Ma probabilmente il fattore più importante è che con l’avanzare dell’età le persone possono confrontarsi con ideali e aspettative non realizzate nella vita.

Il confronto con gli altri, ma soprattutto con le aspettative che si avevano con sé stesso, e la percezione di aver fatto abbastanza possono contribuire ad alterare la percezione della propria esistenza. Si ha quindi la sensazione di non aver fatto abbastanza, senza riconoscere quanto in realtà si è riusciti ad ottenere nell’arco della propria vita.

Ma cosa intendiamo realmente per felicità? Per alcuni, la felicità può essere legata a obiettivi materiali e successi professionali; per altri, può risiedere nelle relazioni interpersonali, o nella connessione con la comunità. 

È molto importante non generalizzare e considerare che la felicità è soggettiva e può variare considerevolmente da persona a persona. Fattori come il contesto sociale, economico e culturale influenzano notevolmente la nostra percezione di questo particolare sentimento. Ciò che rende felici alcune persone potrebbe non avere lo stesso effetto su altre.

L’indagine dell’ISTAT sulla soddisfazione nella vita fornisce uno spunto prezioso per approfondire il tema della della qualità della vita nella nostra società, ma allo stesso tempo non potrà mai essere discusso in maniera completa, considerando che individui diversi percepiscono la felicità in modo differente perché la fanno derivare da fonti differenti.

 

Tuttavia questa può essere usata per indagare sui motivi per i quali alcuni rami della nostra società sono più “felici” di altri, e magari arrivare alla radice di diversi problemi sociali, ad esempio legati al genere, per i quali la comunità potrebbe trovare una soluzione.

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