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Il pensiero logico può aiutarci ad essere più sicuri di noi stessi, più indipendenti e meno conformisti, meno vincolati all’opinione altrui sul nostro conto; il sogno di un pensiero in grado di renderci liberi e, in quanto tali, felici”.

Per Socrate la Felicità dell’uomo era essenzialmente questo: vivere secondo conoscenza e virtù; Aristotele la associava alla contemplazione ed all’etica; Kant ad una vita in cui tutto ciò che fosse accaduto sarebbe stato in linea con i propri desideri e le proprie volontà, diversamente da una visione più cruda e pessimistica dettata dal pensiero che la felicità vera era irraggiungibile, essendo connessa a qualcosa di effimero come gioie e piaceri, o fortemente fugace in quanto associata all’assenza di dolore fisico o di turbamento spirituale.

Il concetto di felicità è stato da sempre argomento di grande interesse sul quale si filosofava già ai tempi antichi e si discute ancora oggi sia pur in chiave moderna attraverso pensieri registrati con video dati in pasto al web e “numeri” elaborati su base statistica.

Leggendo alcuni testi e ascoltando alcune teorie, ciò che comprendo è che la felicità non può essere un concetto solo razionale, deterministico, e circoscritto all’individualità dell’essere umano. È certamente corrispondente ad uno stato emotivo positivo che si traduce in una sensazione di soddisfazione e di benessere ma, in quanto tale, dipende da molteplici situazioni e fattori. Quindi esistono tante sfaccettature della felicità e non un’unica definizione.

La felicità è legata al contesto in cui viviamo, anzitutto. Non credo di riuscire a gioire di qualcosa in un contesto negativo in cui le persone che mi circondano sono in uno stato ansioso o di tristezza. Non posso gioire di una soddisfazione personale conseguente ad un buon voto ottenuto ad un’interrogazione scolastica se la mia mente è continuamente attraversata dal pensiero di essere malata e quindi destinata a vivere in modo diverso dai miei coetanei. Ne consegue che la felicità non dipende da noi stessi e non può, per questo, essere definita e vissuta dal singolo individuo o in un unico contesto, se non in momenti estremamente brevi in cui le eventuali sensazioni di gioia fanno dimenticare o mettono in ombra per un attimo quelle legate al dolore ed alla sofferenza, in qualche modo direttamente o indirettamente sempre presenti.

Credo quindi che occorra anche una buona dose di fortuna affinché una persona possa avere la libertà di provare sensazioni di gioia in modo duraturo a tal punto da associare ad un proprio periodo di vita l’aggettivo “felice”. Occorre in primis una serenità che può essere “ereditata” solo da un contesto di vita in cui la propria salute sia certamente sana come anche quella delle persone che amiamo; da un contesto di pace che non ci turbi come invece accade guardando terribili ed assurde scene di guerra o da un contesto sociale “giusto” in cui la nostra condotta sia disciplinata e regolamentata da leggi giuste che tutelino la nostra libertà e la capacità con la quale, esprimendo noi stessi attraverso il nostro pensiero o il nostro lavoro, riusciamo a cogliere appagamento e soddisfazione, inseguendo e raggiungendo, liberi, le nostre passioni.

Si comprende facilmente, quindi, che se essere felici vuol dire vivere nella contemporanea convergenza di tutti questi aspetti positivi, personali e contemporaneamente legati ad un contesto esterno anch’esso positivo, “essere felici” può di fatto divenire una condizione più unica che rara o, quanto meno, molto difficile.

Tuttavia l’essere umano ha la grande capacità di riuscire a gestire e sopportare la sofferenza a tal punto da metterla da parte anche quando questa è tale da fargli credere inizialmente di non riuscire a superarla, per ritrovare e cogliere in un solo gesto, in uno spiraglio di sole o semplicemente nella mano tesa di un Amico, la speranza di una vita migliore. Ed è questa capacità che in fondo genera la vera felicità in noi; la consapevolezza di avere dentro di noi quella forza che, specie nei momenti difficili, ci aiuta a riemergere spingendoci a rialzarci per continuare a seguire unitamente alle persone a noi care, la luce!

 

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