Come mai le notizie riguardanti le guerre non hanno più lo stesso effetto?
Come ci si può assuefare alle guerre? Come è possibile che ci siamo già abituati ad un simile orrore? Anche se sembra impossibile è successo: ormai la notizia di un nuovo conflitto non crea in noi lo stesso senso di vuoto, tristezza e sconforto che abbiamo provato la prima volta che abbiamo sentito dell’invasione dell’Ucraina. Dopo poco meno di due anni è iniziato lo scontro tra Hamas e Israele, ma i sentimenti non sono stati più gli stessi. Dire che tutto ciò è stato appreso con indifferenza sarebbe sbagliato: è impossibile non avere alcuna reazione di fronte ad eventi del genere, ma ormai, sentendone parlare ogni giorno, viene considerato solamente come un nuovo argomento di conversazione che verrà sostituito da una nuova tragedia sulle quale esprimere le proprie opinioni.
La colpa di questo fenomeno è principalmente dei giornali e dei giornalisti che ad ogni nuova notizia si dimenticano della precedente. Sui giornali italiani non si parlava d’altro che dello scontro tra Russia ed Ucraina e delle stragi che avvenivano in questi territori solamente fino ad ottobre 2023, quando Hamas ha attaccato Israele e sui quotidiani non si sono più trovate notizie relative al nord-est Europa. Questo atteggiamento tende a presentare le notizie solamente come argomento di dibattito e non come dei veri mezzi di informazione.
Questo sistema comporta poi un calo d’interesse rispetto ad avvenimenti lontani dalla nostra realtà, dei quali non comprendiamo a pieno la gravità, e perciò tentiamo di dimenticarcene. Probabilmente, questa assuefazione è anche dovuta al fatto che proviamo ad allontanare questi episodi di terrore e sofferenza dalla nostra mente per non soffrire noi stessi.