L’industria automobilistica in Europa è come un vecchio diesel: tossisce, arranca…. e ogni tanto si spegne al semaforo.
Da una parte c’è la transizione ecologica: i politici vogliono che guidiamo tutti un’auto elettrica, ma ci siamo accorti che costa più di un monolocale a Milano. Poi, dove le possiamo caricare? Purtroppo non troviamo ancora stazioni di carica sufficienti o, se ci sono, non sono molto presenti.
Dall’altra ci sono le crisi globali: prima la pandemia, poi la guerra e i microchip introvabili, che ormai valgono più dell’oro. Proprio per queste ragioni il mercato delle automobili in Europa si concentra maggiormente sulla qualità più che sulla quantità e vede l’industria cinese o statunitense basarsi soprattutto sulla convenienza, con il risultato che quest’ultime sono in pole position, facendo sfigurare l’Europa.
Insomma, l’industria dell’auto sta affrontando un gigantesco ingorgo: tra ecologia, economia e tecnologia, nessuno sa più che marcia inserire. Speriamo possa migliorare prima che ci lasci a piedi!
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