L’AI Act, recentemente approvato in Europa, rappresenta un passo significativo nel tentativo di regolamentare l’accelerato sviluppo della tecnologia, in particolare dell’intelligenza artificiale. Questo atto normativo si pone l’obiettivo di definire chiaramente per via scritta le regole che dovranno essere applicate e seguite dall’intelligenza artificiale (IA) e da chi ne fa uso, per garantire un utilizzo di questa tecnologia eticamente corretto e responsabile. Il testo non è stato ancora pubblicato dalla Commissione europea, ma possiamo immaginare che questa legge tratti specialmente l’impiego dell’IA nel mondo del lavoro, cercando di tutelare la figura del lavoratore e provando a fare in modo che questo non venga sostituito totalmente dalla tecnologia.
Da un lato, è innegabile che la tecnologia stia avanzando a ritmi elevatissimi e che stia portando con sé una serie di benefici che possono senza dubbio migliorare la nostra vita quotidiana. L’IA infatti, tra le tante invenzioni tecnologiche, può ottimizzare processi, rendere più efficienti le operazioni e contribuire al progresso in vari settori, dalla medicina all’industria.
Tuttavia, è importante considerare anche i potenziali rischi associati all’uso indiscriminato dell’IA. Tra le principali preoccupazioni, vi è la perdita di posti di lavoro tradizionali, sostituiti da soluzioni automatizzate, e la minaccia per la privacy legata alla raccolta massiccia di dati. Inoltre, interi settori del mondo del lavoro potrebbero venire gravemente danneggiati se non annullati dall’uso spregiudicato dell’IA; penso a quelli in cui il talento personale e la capacità creativa sono fondamentali per il proprio lavoro, come ad esempio il mondo della musica, dell’arte o anche dell’architettura.
L’AI Act cerca di affrontare queste sfide introducendo norme specifiche per garantire la trasparenza nell’uso corretto dell’IA, evitare discriminazioni o torti e proteggere la privacy degli individui. L’obiettivo è trovare un equilibrio tra l’innovazione tecnologica e la tutela dei diritti fondamentali.
La mia opinione a riguardo è che una regolamentazione sia indispensabile per guidare lo sviluppo dell’IA sulla giusta strada, che è quella del rispetto, della tutela e dell’etica. È importante sfruttare i vantaggi offerti dalla tecnologia, ma allo stesso tempo bisogna essere consapevoli dei rischi e adottare misure preventive. L’AI Act rappresenta un passo significativo nella giusta direzione, ma non basta poiché sarà importante allo stesso modo controllare attentamente la sua attuazione da parte di tutti per assicurarsi che risponda in modo efficace.