L’AI Act rappresenta il primo quadro normativo al mondo per controllare l’intelligenza artificiale, che è in continua crescita dal 2021 a ritmo incalzante, e tutelare coloro che ne fanno uso; approvato l’otto dicembre di quest’anno ma che entrerà in vigore solamente tra due anni, nel 2025. Questa recente e controversa normativa, che ha infatti prolungato a 36 ore la seduta del Parlamento e del Consiglio europeo per discutere sulla questione , è fondamentale per definire i limiti di una realtà, che potremmo non essere più in grado di controllare considerando il veloce sviluppo al quale abbiamo assistito in questi ultimi due anni.
Proprio per questo però la sua data di pubblicazione, che ricordo essere tra il 2024 e il 2025, sembra molto lontana e sono molte le preoccupazioni su quanto possano cambiare le cose in questi anni. Le stesse regole discusse ad oggi potranno essere applicate anche sui nuovi programmi che si basano sull’intelligenza artificiale? O cambierà tutto e servirà una nuova normativa come questa? Naturalmente non è possibile prevederlo con certezza però analizzando i cambiamenti passati e come si sia tutto evoluto così velocemente in così poco tempo, come spesso capita in riferimento ai sistemi informatici e digitali, sono sicura che allo stesso modo le regole stabilite pochi giorni fa non potranno più essere valide per le evoluzioni future e ne serviranno di nuove.
Mi immagino infatti che il nostro futuro sarà proprio così: continui miglioramenti e variazioni ai quali non tutti riescono a stare dietro, ma ai quali dobbiamo forse semplicemente abituarci, con conseguenti nuove regole che, come l’AI Act, limiteranno i pericoli dell’innovazione, ma che non potranno mai andare alla stessa velocità di quest’ultima.