Il fallimento della Cop29
La 29esima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici si è conclusa con un accordo: i Paesi ricchi si sono impegnati a versare 300 miliardi di dollari all’anno ai Paesi poveri per aiutarli a fronteggiare la crisi climatica. Anche se questo risultato può sembrare positivo, non è stato sufficiente a risolvere i problemi più urgenti. Come ha sottolineato Sergio Mattarella, le guerre e le tensioni tra nazioni hanno distratto i governi dalle vere priorità, impedendo di trovare soluzioni coraggiose. Durante la conferenza, ci sono stati scontri tra Paesi sviluppati e in via di sviluppo, che hanno portato solo a compromessi minimi. Non si è deciso nulla di concreto per ridurre l’uso dei combustibili fossili, una delle principali cause della crisi climatica, e la mancanza di una visione a lungo termine ha mostrato che molti governi non capiscono quanto la situazione sia grave. Intanto, problemi come le migrazioni causate dal clima e le carestie continuano a peggiorare. La Cop29 avrebbe dovuto segnare un momento di svolta, ma è stata un’occasione persa. Come ha detto Mattarella, non possiamo più limitarci a tamponare i danni: servono scelte forti e durature per proteggere il pianeta e garantire un futuro migliore per tutti.
Secondo noi per quanto possa essere importante questa conferenza, Cop29, il menefreghismo del cittadino medio e sopratutto delle grandi aziende mondiali non verrà modificato in tempi abbastanza brevi per risolvere il problema ormai sempre più grave ed imminente.
Marcantonio Sciacchitano
Parrinello Manfredi