Il 9 dicembre è stata una data storica per l’Unione Europea, poiché Commissione, Consiglio e Parlamento hanno approvato l’AI Act, una normativa rivoluzionaria che disciplinerà l’impiego dell’intelligenza artificiale in Europa. Questo regolamento è il primo nel suo genere a livello mondiale e pone le basi per una ormai indispensabile gestione responsabile e consapevole per questa nuova tecnologia, sempre più presente nella nostra società.
Una tale pervasività è evidente anche solo pensando a Google, che sembra aver avviato un processo di sostituzione di alcuni dipendenti con l’intelligenza artificiale nel reparto pubblicità. Fonti anonime affermano infatti che la generazione di determinate risorse per gli annunci è stata automatizzata, eliminando la necessità di personale umano per svolgere tali compiti.
Tuttavia nulla è ancora definitivo.
Davvero è quindi fondamentale una regolamentazione. Attualmente, degli esperti stanno lavorando alla realizzazione del testo conclusivo, che andrà poi sottoposto al voto finale. Se tutto procede senza ostacoli, l’AI Act entrerà in vigore entro due anni.
Questa nuova legge adotta un approccio “basato sul rischio” per regolamentare l’intelligenza artificiale, e si concentra sulle applicazioni con una maggiore probabilità di causare danni umani. Le potenziali minacce andranno quindi individuate e neutralizzate, anche se le modalità non sono state ancora definite.
Secondo l’AI Act, le aziende che sviluppano soluzioni basate sull’AI dovranno dimostrare che l’impiego di questa determinata tecnologia rispetta i diritti fondamentali e non costituisce una minaccia per le persone, garantendo quindi un bilanciamento tra innovazione e sicurezza.
Per concludere, l’approvazione di questa normativa segna un passo audace e progressivo verso una gestione più responsabile dell’intelligenza artificiale in Europa. L’Unione Europea si presenta quindi come un pioniere nella creazione di leggi inerenti all’AI, e ora non resta che vedere quale sarà il suo impatto sul panorama globale.