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All’interno dell’articolo “Ambiente, il mondo di Mattarella: la natura presenta il conto” contenuto nel giornale Corriere della sera, troviamo le argomentazioni a favore del fatto che non possiamo più sottovalutare i disastri e posticipare le soluzioni.

Ricordiamo l’alluvione del novembre 1994 in Piemonte, chiusa con un bilancio di 70 morti, 500 feriti e 226 sfollati. Dobbiamo appellarci al senso di comunità e alla responsabilità di quanti che ne hanno titolo, cioè che sono di volta in volta al governo.

Ciò che turba l’equilibrio ambientale sono anche dei comportamenti umani inappropriati: è catastrofica la smania di risolvere i problemi con ulteriori cementificazioni senza la dovuta razionalità ambientale ed è inqualificabile ignorare le risorse del pianeta non sono infinite.

L’allarme del capo dello Stato comprende rischi nuovi e diversi e, tra tutti, le guerre hanno bloccato il vertice di Cop29, ovvero la riunione annuale dei Paesi che hanno ratificato la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici. 

In conclusione dobbiamo avere a cuore la condizione odierna del mondo in cui viviamo, per avere una duplice vittoria, il benessere del pianeta terra e, di conseguenza, una migliore condizione di vita. 

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