Perché “X” spaventa tanto i Vip e i giornalisti?
“X” è il nuovo Twitter, che dal 2022 non vede più come presidente Mark Zuckerberg (amministratore anche di social media molto noti come Facebook), ma Elon Musk, un grande imprenditore e sostenitore di Donald Trump, presidente degli Stati Uniti, probabilmente da lui aiutato ad accrescere ulteriormente il suo successo imprenditoriale e politico.
Dopo che Elon Musk ha acquistato Twitter, una piattaforma media molto diffusa in tutto il mondo, ne ha cambiato il nome e ha modificato numerosi aspetti del social non tutti hanno accolto positivamente questo cambio di proprietà, specialmente Vip e giornalisti; con “X” la crescita di utenti attivi giornalieri si è quasi del tutto fermata.
La decisione di allontanarsi dall’applicazione da parte degli utenti deriva dalle diverse problematiche sorte da quando Elon Musk ha acquistato Twitter.
L’imprenditore sudafricano e la sua gestione del social rappresentano il primo motivo di questa fuga. Si sa che Elon Musk è un personaggio divisivo, che può come non può essere amato, ma l’esodo degli utenti non è stato determinato da questa sua caratteristica, bensì da diverse preoccupazioni etiche, culturali e professionali.
In primo luogo, grande oggetto di discussione è stata la maggiore libertà di parola che Musk ha promosso. All’apparenza sembra un’iniziativa positiva e costruttiva, ma ciò che in realtà ne è derivato è una diffusione dello hate speech (diffamazione, insulti e manifestazioni di odio), di fake news e di disinformazione; tutto ciò in futuro (con effetti però già al presente) porterebbe ad una frammentazione del social che presenterebbe solo un’aggregazione di opinioni e informazioni non verificate che ridurrebbero ulteriormente la credibilità dei media.
La divulgazione delle notizie false continua ad aumentare perché, nonostante sia già stata applicata una riduzione della moderazione dei contenuti, Musk ha voluto rendere questo processo di controllo impossibile licenziando i dipendenti dell’ex Twitter.
I pochi dipendenti che sono rimasti definiscono Elon Musk un presidente autoritario e viste le modifiche opinabili che ha apportato non posso che essere d’accordo.
La sua autoritarietà si vede nella reintegrazione nel social di Donald Trump, una scelta parecchio problematica che può avere delle ripercussioni sulla vita politica: intralciare le elezioni portando persino accuse di frode elettorale, spingere una determinata agenda politica e influenzare l’opinione pubblica.
Oltre a confermare l’autorità di Musk, questo punto, ossia la diffusione di notizie pilotate, rende il social meno professionale e preoccupa i giornalisti.
Collegato all’eccessiva autorità di Musk è anche il suo completo possesso di tutti i dati: concentrare tutti i poteri nelle mani dell’imprenditore può essere pericoloso sia per la protezione dei dati personali degli utenti sia per l’abuso che se ne può fare per interessi personali.
Proprio questo è stato il motivo principale dell’allontanamento degli utenti.
Eppure in Twitter la politica della privacy è stata da sempre molto rigida e salvaguardata.
Nonostante i numerosi aspetti negativi però ci sono alcune persone che promuovono il social media “X”, come i fan di Elon Musk e in particolare i cento sostenitori che hanno collaborato con lui nell’investimento (tra cui tre italiani tra l’altro) e tutti coloro che hanno ritenuto un fondamentale aspetto positivo quella che loro hanno interpretato come una maggiore libertà di espressione che caratterizzerebbe “X”.
Dei sostenitori criticano invece il modello precedente perché non lasciava spazio ad opinioni contrastanti o dissidenti riguardo a temi politici e sono attratti soprattutto i guadagni che Musk ha permesso ai content creators con la pubblicazione dei contenuti.
Altri supportano d’altra parte l’apertura delle opinioni di destra e di conseguenza la manifestazione delle idee politiche conservatrici, promosse anche dalla presenza di leader come Trump e Tate.
È evidente però che ognuno dei difensori della “politica” del social network di Elon Musk sia legato ai propri interessi; questo è il motivo per cui appoggiano l’imprenditore.
Secondo me inoltre sono più le criticità che i vantaggi che in questo momento il social presenta.
Quindi in conclusione credo che la fuga di Vip e di giornalisti sia totalmente giustificata e opportuna.