Gli oceani del mondo sono sotto l’assedio delle attività umane. L’inquinamento dovuto al commercio internazionale e alla pesca intensiva ha causato danni irreparabili agli ecosistemi marini e conseguentemente la situazione richiede un’azione globale che permetta di proteggere la biodiversità marina.
Certamente I commerci internazionali sono fondamentali per l’economia globale, ma hanno anche un impatto importante sugli oceani poiché Il trasporto marittimo utilizza carburanti ad alto contenuto di zolfo, che rilasciano emissioni dannose nell’aria e nell’acqua. Inoltre, le navi mercantili spesso scaricano rifiuti direttamente in mare, contribuendo alla formazione di immense “isole di plastica” e all’inquinamento dell’acqua dei mari.
Un’altra minaccia per gli oceani sono le pratiche di pesca non sostenibili, come la pesca a strascico che raschia il fondale marino, distruggendo gli habitat naturali di molte specie. Inoltre, la pesca eccessiva di alcune specie porta alla diminuzione delle popolazioni di pesci, minacciando l’equilibrio degli ecosistemi marini.
Per questo motivo il monitoraggio costante degli oceani è essenziale per quantificare l’inquinamento e fare previsioni sulle conseguenze di tali attività, in modo da poter arginare i danni il più possibile. Perciò diventa urgente la raccolta di dati accurati e aggiornati per raggiungere tali obbiettivi.
È quindi fondamentale che tutti i Paesi del mondo, specialmente quelli con maggiori attività commerciali adottino misure concrete per salvaguardare la biodiversità degli oceani. Bisogna infatti ricordare che le conseguenze dirette delle nostre attività le ritroviamo poi nei nostri piatti. Se il pesce che mangiamo vive in acque altamente inquinate, noi ingeriamo con esso anche tutte le sostanze presenti.
Bisogna però tenere a mente, ancor prima dell’intervento dei governi e delle grandi aziende, che innanzitutto noi dobbiamo sentirci chiamati ad occuparci di questo problema. Ognuno di noi può contribuire a proteggere gli oceani e la loro preziosa biodiversità, riducendo l’uso di plastica monouso, preferendo prodotti ecologici e biodegradabili e soprattutto non gettando mai la plastica che utilizza nell’ambiente.