In Italia, il Ministro della Difesa Crosetto ha dimostrato interesse nell’usufruire temporaneamente dei satelliti della società Starlink di proprietà del multimiliardario imprenditore, nonché amministratore del governo Trump, Elon Musk.
Starlink è una divisione della società SpaceX che gestisce una rete di satelliti volta a fornire l’accesso a Internet a livello mondiale: ha l’obiettivo di offrire connessione anche alle aree più remote del pianeta e anche nelle condizioni più tragiche come per esempio in caso di guerra. Tale società dispone di oltre 6 mila satelliti in orbita, pronti ad aumentare di numero nei prossimi anni, già impiegati da 118 paesi del mondo e con oltre 4,6 milioni di utenti. Nel contesto Europeo, e più in particolare in quello italiano, Starlink rappresenta una valida alternativa al progetto dell’Unione Europea denominato Iris 2: questo prevede la creazione di satelliti grazie ad un contratto da 10 miliardi di euro. Tuttavia, prima di vedere effettivamente risultati, bisognerà aspettare almeno fino al 2030, motivo per cui il governo italiano sta cercando una soluzione da attuare durante questo periodo di tempo, considerato molto delicato a livello mondiale a causa dei conflitti in Arabia e in Russia. Attualmente in Italia si può contare solo sui satelliti nazionali Sicral, che però non garantiscono banda e copertura sufficienti e dunque si rende necessaria, o doverosa, un’integrazione con dei sistemi più tecnologicamente avanzati, come per esempio quelli di Musk.
Questa scelta del governo italiano potrebbe però non essere ben accolta dall’Unione Europea considerato il ruolo politico che Musk assumerà nella presidenza americana di Trump: un legame tra questi due paesi, Italia e Stati Uniti, potrebbe infatti provocare più rischi che benefici, viste le mire espansionistiche che Trump ha già dichiarato di voler mettere in atto al più presto.
Io, personalmente, non sono favorevole ad utilizzare i satelliti di Starlink perché credo che l’Italia, in una decisione così complessa, debba avere il pieno sostegno dell’Unione Europea, di cui fa parte, per evitare tensioni interne. Credo anche che fino al 2030 l’Italia possa continuare ad utilizzare i satelliti di Sicral che, anche se non di ultima generazione, garantiscono una buona connessione.