Il grande capo di Nvidia, la società di schede per videogiochi che oggi vale tre trilioni di dollari, ha annunciato quale sarà la prossima grande rivoluzione. Non una rivoluzione industriale, né una culturale, bensì una rivoluzione robotica. Presto, infatti, si avranno robot più capaci e più efficienti, dotati di caratteristiche umane come quella del dialogo.
Il dialogo non è altro che la capacità di conversare con qualcuno razionalmente, in greco traducibile con una parola dai molteplici significati: logos. Una facoltà dagli antichi Greci considerata affine solo all’uomo, animale razionale; tuttavia, come si può ben vedere nella vita quotidiana, l’intelligenza artificiale ha ormai raggiunto un livello tale da riuscire ad imitare gli esseri umani anche sotto questo aspetto. Pertanto anche i robot hanno queste capacità, anche se ne sono in grado grazie agli uomini.
In un futuro, forse non troppo lontano, i robot umanoidi saranno sempre più perfezionati e sempre più alla portata di tutti. Avranno una grande influenza, come già l’ha l’intelligenza artificiale, sulle nostre vite. A questo punto sorge naturale una domanda: essi saranno un ottimo “braccio destro” oppure rappresenteranno il lento declino di una specie?
I robot umanoidi possono aiutare gli uomini nella vita quotidiana, ma la loro presenza potrebbe caratterizzare un grande rischio per le nuove generazioni. Si pensi solo all’arrivo di internet che ha portato alla nascita della cosiddetta “generazione digitale”. Quest’ultima ha “creato” ragazzi sempre meno propensi alle attività all’aperto, ad uscire e socializzare, etc… tendenti, invece, a dipendere eccessivamente dagli strumenti digitali.
Una situazione analoga potrebbe presentarsi con la presenza di robot “tutto fare” nelle case. I giovani potrebbero, infatti, perdere le abilità di fare lavoretti domestici semplici e necessari, come pulire per terra con la scopa o fare la lavatrice. In questo modo, si perderebbe un po’ il piacere della vita, a cui fanno parte anche queste attività.
