Per molti anni da quando l’essere umano ha sviluppato il linguaggio informatico, l’intelligenza artificiale è stata solo fantascienza. Non si era mai immaginato che un robot potesse svolgere le stesse attività umane; all’epoca già solo il cellulare con tutte le sue funzioni era impensabile e futuristico.
Eppure sembra che nel 2025 le riviste sci-fi saranno la realtà. Il perché lo hanno detto i giornali e i media e ciò ha scatenato molta meraviglia ma anche numerose opinioni contrastanti che dubitano o approvano la grande evoluzione tecnologica.
Ma qual è l’innovazione nell’ambito dell’AI che è in vetta ai trend del 2025?
Si tratta dello sviluppo e progresso dell’intelligenza artificiale generativa, il più grande progetto tecnologico del secolo. Essa consiste nella trasformazione dei chatbot, che in seguito alle migliaia di sperimentazioni sono pronti a evolvere in AI agent.
L’AI agent, un modello di “GAI” (generative artificial intelligence) è in grado di “interpretare” il contesto di riferimento, identificare i compiti necessari per raggiungere l’obiettivo e tradurre la comprensione dei dati in azioni predisponendo un piano ed eseguendolo.
In questo modo l’AI oltre a svolgere funzioni tipiche dei chatbot, come rispondere a domande, generare testi e realizzare immagini e video, riesce anche a portare a termine dei task e a interagire e dialogare con altri agenti ed esseri umani.
La nuova tecnologia diventa utile nel campo della progettazione degli edifici e delle opere d’arte, poiché trova soluzioni più creative e innovative, anche se secondo me rischia di limitare degli aspetti che valorizzano maggiormente l’uomo ossia il pensare e l’originalità creativa della mente umana.
Tuttavia può essere impiegata nello studio del clima, grazie alla simulazione dei fenomeni naturali, e nello sviluppo dei farmaci, grazie alla capacità di identificare composti farmaceutici che possano curare malattie che non prevedono invece rimedio. Sempre dal punto di vista medico la precisione aumenta e le tempistiche di conseguenza migliorano.
Nonostante il grande aiuto che l’evoluzione dell’AI offre, persistono problemi di etica e responsabilità.
Tra questi vi sono l’accrescimento delle discriminazioni, dal momento che i dati da cui imparano i modelli di intelligenza artificiale possono riflettere determinati pregiudizi, il rischio di manipolazione dell’opinione pubblica e di maggiore diffusione di fake news e anche di violazione della privacy, poiché gli agenti sono in grado di analizzare grandi quantità di dati personali.
Si può notare però come queste complicazioni derivino dai dati immessi dai responsabili e gestori dell’IA agente. Di conseguenza il problema non è la nuova tecnologia, ma diventa l’uso che se ne fa.
In una società come la nostra che presenta ancora razzismo, discriminazioni, disuguaglianze tra uomini e donne, più cura per gli interessi personali piuttosto che per l’ambiente, guerre e molte tensioni religiose, temo che l’AI possa diventare un ulteriore strumento utilizzato dai malintenzionati per fini diversi da quelli per cui è stata realizzata.
Se l’idea di una tecnologia più avanzata è valida, il risultato può però essere dannoso. Nonostante i modelli di GAI siano agenti indipendenti, vengono generati dagli uomini e in caso di disattenzione possono essere caratterizzati da un malfunzionamento o difetto, che può alterare la funzionalità tecnologica dell’automa; il danno metterebbe a rischio la vita di qualcuno causando per esempio un incidente.
Tuttavia ciò che ha preoccupato maggiormente le persone è il rischio di perdere il lavoro. L’integrazione nelle aziende dei modelli di GAI toglierà il posto di lavoro degli impiegati? Secondo me la possibilità che ciò si verifichi è molto alta; viste le maggiori attenzioni sul conto economico nel 2025, il ROI (return of investment) delle aziende e i compiti che saranno in grado di svolgere gli agenti, il rischio che la presenza umana in funzione di lavoratore non sia più necessaria e che la percentuale di disoccupazione cresca non è da trascurare. Dopo tutto sembra che questo tipo di investimento faccia anche guadagnare molto alle aziende.
Di fronte ai numerosi pro, ma anche solidi e motivati contro, la mia opinione è ancora incerta.
Non si ha però nessun dubbio che il 2025 concretizzerà l’evoluzione dell’AI di cui si è tanto discusso nei giornali e nei media e vedremo se ne valorizzerà i vantaggi o farà prevalere gli aspetti negativi trasformando tutto in marketing.