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L’uso quotidiano dei social network ci porta continuamente a notizie false e informazioni sbagliate, che ci obbligano a confrontarci con messaggi ingannevoli. Poiché ciò che vediamo ogni giorno sui nostri schermi spesso non corrisponde alla realtà, è importante affrontare il lato oscuro e pericoloso dei deepfake. 

Si descrivono video, audio o immagini falsificati che appaiono veri, ottenuti soprattutto mediante la nuova intelligenza artificiale sviluppata grazie al deep learning.

Proprio a causa dell’innovazione e dello sviluppo dell’intelligenza artificiale, le sue potenzialità sono diventate uno strumento pericoloso se cadono nelle mani sbagliate. Uno dei rischi più preoccupanti riguarda la possibilità di ingannare le persone. Ormai è molto facile impiegare questa tecnologia con applicazioni come Reface, MyHeritage, Zao e tante altre. Grazie a queste piattaforme si possono manipolare eventi mai accaduti in politica o macchiare la reputazione di una persona; considerato che spesso con il deepfake si vanno a manipolare i personaggi pubblici, che con una parola o con una immagine, hanno una grande influenza sulle persone, è evidente che con queste tecnologie sono tantissimi individui che possono essere influenzati. Un altro pericolo gravissimo riguarda la falsificazione di video per truffare. Possono simulare la voce o il volto delle persone conosciute o di dirigenti aziendali per ottenere informazioni sensibili o denaro. In alcuni casi possono simulare anche procedure legali o amministrative che richiedono all’utente di rivelare codici, password, o ancora peggio, di compiere azioni dannose.

L’ultimo pericolo che voglio sottolineare riguarda un aspetto particolarmente delicato della privacy, perché con i deepfake si possono creare contenuti pornografici in cui vengono coinvolte persone assolutamente estranee a tali fatti. In questo modo la reputazione degli innocenti viene danneggiata. Una notizia che ho sentito tantissimo parlare è “molka”, un termine che indica la registrazione segreta di video sessuali senza il consenso delle vittime.

È svolto soprattutto in Corea del Sud ed è una delle notizie che mi ha più colpito di quest’anno. Per adesso le leggi che ci proteggono da questi reati sono ancora molto limitate, ma credo che con l’avanzamento della società tecnologica si rinnovano.

Secondo me, lo scopo dei deepfake può essere quello di farci divertire, come nel caso delle parodie umoristiche, o di essere utilizzati per scopi educativi o formativi, ad esempio ricreando situazioni storiche.

 

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