Un tempo i video venivano fatti da persone specializzate ma ai giorni nostri tutti possiamo farli e pubblicarli con una connessione e un telefono. Ma non tutti sono onesti, ci sono dei malintenzionati che sfruttano la mancanza di leggi per compiere atti sia offensivi per le vittime che illegali, tanto che alcuni li usano come strumento di truffa.
Fin dalla nascita della possibilità di pubblicare video autonomamente c’era stato il rischio di furto di identità, perché si fingeva di essere un’altra persona e si pubblicavano video, soprattutto di un personaggio famoso, da una piattaforma all’altra per ricavare dei guadagni. Ma con lo sviluppo del deepfake è tutto cambiato, perché non solo si possono produrre i video offensivi, ma si può anche rovinare la reputazione di politici o di persone importanti e famose. Nei casi più gravi le vittime possono incontrare molte difficoltà nella vita quotidiana come non trovare un lavoro per la cattiva reputazione, non poter uscire di casa senza una copertura o perdere gli amici che nella maggior parte dei casi vengono colpiti. Queste sono solo le conseguenze più leggere, considerato che alcuni possono cadere in depressione e altri per cercare di sfuggire alla realtà usano metodi estremi.
Ma non è tutto: alcuni usano il deepfake per degli atti di truffa. Solitamente i truffatori scelgono come vittime gli anziani e spesso questi nuovi metodi di truffa non sono molto facili da distinguere, per cui molti vengono ingannati; infatti con le deepfake i truffatori mandano una videochiamata alle vittime con il volto dei figli o degli amici e chiedono di mandare dei soldi con delle scuse.
Infine tutte le piattaforme di pubblicazione dei video hanno i propri recensori, ma questa tecnologia in molti casi non si può individuare e se nessuno lo segnala resterà nel mondo digitale.
Per concludere, le piattaforme per fare i video in deepfake con l’intelligenza artificiale sono solo degli strumenti come Photoshop che se si utilizzano nel modo corretto dal punto di vista etico possono portare dei vantaggi e facilitare il lavoro delle persone che lo usano per il lavoro. Ma sono gli utenti che con il loro utilizzo decidono se questo sia uno strumento utile o meno e sono anche loro responsabili degli atti illegali o offensivi.