Dopo l’election night del 5 novembre 2024, gli Stati Uniti hanno scelto il 47º presidente americano: Donald Trump. Ci si chiede adesso quali saranno le conseguenze globali. Nel mondo stanno cambiando gli equilibri e il depotenziamento dell’Unione Europea è funzionale a ridisegnare i rapporti di forza, economia e finanza. Si afferma la prospettiva di un mondo fatto da tre grandi potenze: Russia, Cina e USA, alimentate dalle debolezze degli altri mercati e di Stati nazionali che subiranno l’imposizione di dazi, come ha confermato anche l’ex Capo stratega della Casa Bianca, Steve Bannon, il quale afferma che si dovrà pagare per avere accesso al mercato USA, prospettando la fine del mercato libero.
All’Europa sarebbe stata più conveniente la vittoria di Kamala Harris che, per lo meno, avrebbe allungato i tempi del declino, in atto da dopo il 1495.
L’elezione di Trump ha quindi accelerato i processi già in atto da tempo e ha decretato la fine del tempo della benevola egemonia americana sull’Europa.
L’Europa si dovrebbe impegnare ad integrarsi nello scenario geopolitico globale ma, fin quando Germania e Francia, le storiche guide europee, non supereranno la debolezza politica, ciò risulta irrealistico. Per cui gli Stati europei dovranno fare i conti col nuovo governo di Trump e non preoccuparsi solo dei vantaggi personali e a breve termine, bensì delle conseguenze per tutta l’Europa.
Le riflessioni proposte nascono dalla lettura degli articoli sul Correire della Sera del 13 Novembre, di Walter Veltroni (“Cosa cambierà con il Trusk”) e Angelo Panebianco (“Fare i conti con la nuova realtà”).