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Il 2024 si prospetta come anno ricco di operazioni lunari: oltre ai diversi lanci commerciali destinati a portare strumenti e rover sulla superficie selenica grazie al programma Clps (Commercial Lunar Payload Services) della Nasa, sono previsti allunaggi del Giappone e della Cina. 

Tuttavia, la missione Artemis II, condotta dalla Nasa, inizialmente preannunciata per la fine del 2024, è stata posticipata per il settembre 2025. Essa sarebbe stata la prima del programma lunare Artemis a comprendere un equipaggio e che avrebbe portato quattro astronauti a bordo della capsula Orion a compiere un’orbita attorno al nostro satellite. 

Perché è stata dunque posticipata?

L’amministratore capo della Nasa ha attribuito il rinvio a problemi di sicurezza, in particolare si stanno cercando di risolvere problemi relativi alla batteria e a componenti del sistema per il controllo della ventilazione e della temperatura. Inoltre, la Nasa prevede di porre fine in primavera ai problemi riscontrati nello scudo termico della navetta durante la missione Artemis 1.

 

Ma quali sono stati i precedenti allunaggi?

 

Il primo è stato il programma Luna, promosso dall’Unione Sovietica e riguardante una serie di missioni senza equipaggio verso la Luna tra il 1959 e il 1976. Esso ha incluso successi come il trasporto di rocce lunari sulla Terra nel 1970 e per giunta ha svolto un ruolo rivoluzionario nell’esplorazione spaziale attraverso sonde e rover.

Il secondo fu il programma Surveyor, sostenuto dagli Stati Uniti tra il 1966 ed il 1968, che ha contribuito allo sviluppo della navigazione spaziale e condotto test sulla Luna, studiandone la composizione del suolo e lo spessore delle polveri superficiali.

Il terzo è stato il programma Apollo, avviato dalla Nasa nel 1961 e che ha segnato un capitolo fondamentale nell’esplorazione spaziale con la missione Apollo 11, durante la quale gli astronauti Neil Armstrong e Buzz Aldrin sbarcarono sulla Luna il 20 luglio 1969. Il programma Apollo non solo realizzò il proposito di portare l’essere umano sulla Luna, ma stimolò progressi tecnologici in diversi settori.

Il quarto fu il Programma Chang’e, finanziato dall’agenzia spaziale cinese (Cnsa) al fine di studiare il satellite terrestre: durante le missioni vennero raccolti persino campioni della superficie lunare.

Il quinto è il Programma Chandrayaan, pensato dall’Agenzia Indiana, che si tratta di una serie di missioni ancora in corso per la Ricerca Spaziale dedicata all’esplorazione della Luna. Il 23 agosto 2023, grazie alla missione Chandrayaan-3, l’India è diventata la prima nazione a far atterrare con successo un veicolo spaziale nella regione del polo sud lunare.

Il sesto riguarda il Programma spaziale Jaxa, gestito dall’Agenzia spaziale giapponese omonima, che ha dimostrato un impegno costante nel corso dei decenni attraverso una serie di missioni: ad esempio, la missione Slim (Smart lander for investigating the moon) partita nel 2023 è atterrata sulla Luna venerdì 19 gennaio 2024.

Il settimo e ultimo programma è appunto Artemis, (nome derivato da Artemide, dea della caccia e della Luna e gemella di Apollo), che rappresenta un passo verso l’obiettivo a lungo termine di stabilire una presenza autosufficiente sulla Luna, creare le basi per un’economia lunare gestita da società private e di inviare esseri umani su Marte. 

 

In conclusione, per potere svolgere in sicurezza una nuova missione Artemis sarà necessario attendere il settembre del 2025. In ogni caso, il 2024 sarà comunque un anno caratterizzato da molteplici operazioni lunari: infatti, sono previsti diversi lanci finalizzati a portare strumenti e rover sulla superficie lunare e alcuni allunaggi  del Giappone e della Cina.

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