Il tempo e lo spazio non hanno un significato univoco per tutti gli abitanti del pianeta; nella Papua Nuova Guinea e in una delle isole Andamane, North Sentinel, ad esempio, vivono alcune delle tribù più isolate del mondo. Queste comunità vivono da millenni a contatto con la natura, rifiutando le modernità e i mezzi di comunicazione. Le stime sul loro numero variano da poche decine a qualche centinaio di persone.
Riguardo ai Sentinelesi, dopo gli approcci passati che hanno portato alla diffusione di malattie fra la popolazione, si è scelto di non cercare più il contatto con loro, anche da parte del governo indiano.
Quanto alle popolazioni della Papua Nuova Guinea, il fiume Sepik rappresenta per queste tribù una fonte di sostentamento, oltre ad avere un valore sacro, tanto che gli uomini si travestono da “spiriti del fiume” con funzione propiziatoria, affinché il fiume continui ad essere una fonte di benessere e vengano protetti i clan. Gli artigiani costruiscono maschere di legno dai tratti allungati che rappresentano i volti dei loro dei; ogni maschera ha un significato diverso in base a ciò su cui la divinità estende la propria protezione. Una tribù molto particolare è quella degli Huli, noti per le particolari danze e cerimonie tradizionali. Ciò che li caratterizza sono le loro elaborate e colorate acconciature, che rivelano l’appartenenza ad un clan e sanciscono riti di passaggio.
La loro scelta di vivere isolati esprime il consapevole desiderio di tenersi lontani dai condizionamenti sociali imposti da una società estremamente avanzata dal punto di vista tecnologico, come quella occidentale. Non è semplice, per chi ha un modus vivendi di tipo occidentale, comprendere l’importanza vitale di un’esistenza condotta secondo i ritmi naturali e in piena armonia con l’ambiente naturale circostante; quale contatto potrebbe essere possibile fra modi di vivere così diversi? L’unica risposta possibile è un rapporto basato sulla tutela, priva della mentalità coloniale, nei confronti di queste popolazioni; questo garantirebbe un futuro più equo per tutti, in cui ognuno possa imparare dalla cultura dell’altro, per quanto diversa.
1 AM Liceo Poerio – Foggia






