Buongiorno ragazzi,

cominciamo questa nuova settimana all’insegna dei ripassi pazzi di cui ormai siamo diventati tanto esperti!

 

Questa settimana ci concentriamo su un bel ripasso di geografia, ma ovviamente lo facciamo a modo nostro. Avete presente tutti quei posti che spesso leggiamo sui libri di storia o di letteratura e a cui non facciamo neanche caso?

Ecco oggi parleremo proprio di quei posti. Siete pronti? E allora zaino in spalla e… si parte!

 
 

A casa di Giacomo Leopardi

 
 

“…Io gli studi leggiadri?

Talor lasciando e le sudate carte,?

Ove il tempo mio primo?

E di me si spendea la miglior parte,?

D’in su i veroni del paterno ostello

?Porgea gli orecchi al suon della tua voce,?

Ed alla man veloce?

Che percorrea la faticosa tela….”

 

 Bisogna proprio andare a Recanati, in provincia di Macerata, per capire quanto aveva studiato il piccolo Giacomo.

Basta entrare nella sua biblioteca per comprendere quel “sudate carte” della poesia dedicata a Teresa Fattorini (“Silvia” nella poesia), figlia di un dipendente della famiglia Leopardi.

Dallo studio del giovane Giacomo c’è la finestra che affaccia sulla casa di Silvia. Durante le ore di studio, attratto dal canto della giovinetta occupata al telaio nella casupola di fronte alla biblioteca, di tanto in tanto si affacciava alle finestre per ascoltarla e guardarla.

Oggi potete fare lo stesso gesto immaginando gli occhi del poeta.

 

 

Avete mai sentito parlare di “Rosso Malpelo?”

A scrivere questo libro è stato un uomo con dei curiosi baffi che ha vissuto a Catania. Oggi dopo quasi un secolo dalla sua morte la sua casa è ancora visitabile.

 

Per trovarla bisogna lasciare alle spalle la piazza del Duomo della città siciliana e trovare via San’Anna. Al civico otto, in un portoncino anonimo, una volta entrati si salgono delle scale e al primo piano si entra nella casa della famiglia Verga: un vero e proprio museo letterario.

 

In quelle stanze oltre ai suoi libri c’è ancora il suo letto e gli oggetti che usava lo scrittore. Un salto nel tempo che vale la pena di fare.

 

Conoscete “L’ultima cena” dipinta a Milano e la “Gioconda” che si trova al museo Louvre a Parigi ma da dove viene il genio di Leonardo?

 

Per saperlo bisogna andare in Toscana e sulla strada che collega Firenze e Pisa fare una breve deviazione verso Vinci dove nel castello dei Conti Guidi potete vedere le macchine che l’ingegnere e lo scienziato italiano aveva inventato. Non molto lontano da Vinci vale la pena fare una tappa ad Anchiano dove ancora si può metter piede nella casa natale del celebre pittore.

 


 

Chissà quante volte avete disegnato sul quaderno anguille e pesce gatti studiando il Po. Ora è arrivata l’ora di andare a conoscere la fauna di questo fiume.

 

A Motta Baluffi (Cremona), a soli 300 metri dalle sponde del Grande Fiume, ci sono una settantina di vasche espositive con tutte le specie del Po (sia autoctone che alloctone), alcune delle quali ormai rare. All’interno del percorso è presente anche una vasca tattile con alcune specie che sono per loro indole adatte ad essere toccate. Danno quindi la possibilità di essere accarezzate poiché si avvicineranno senza timore per essere nutrite.

 

 

Forse li avrete costruiti anche voi nelle ore di arte o magari qualche volta avete assistito ad uno spettacolo a scuola.

In Sicilia, a Siracusa, c’è un luogo magico dove potete capire il mestiere del burattinaio e entrare in un universo che vi farà sognare.

Sull’isola di Ortiggia, in via della Giudecca, al civico 22, c’è questo luogo dove potete incontrare le marionette ma non solo: potrete vedere anche come vengono realizzate, toccare con mano i pezzi di legno, osservare il lavoro del burattinaio e partecipare a una rappresentazione teatrale.

Vi è piaciuto questo viaggio? Quali altri posti studiati in questi anni vi sarebbe piaciuto visitare?

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