Negli ultimi decenni l’industria dei videogiochi lancia sul mercato giochi sempre più intriganti che coinvolgono un numero sempre maggiore di adolescenti. Telefonini, internet, videogiochi e nuove tecnologie, strumenti per lavorare o divertirsi, all’apparenza innocui, diventano pericolosi come la droga per un adolescente. Nel mondo, infatti, molti ragazzi soffrono di disturbi del comportamento conseguenza dell’uso eccessivo e improprio dei videogiochi. Secondo uno studio condotto dall’Università di Palermo, negli studenti delle scuole superiori viene identificata con chiarezza una forma di disagio che, in assenza di contromisure, rischia di innescare forme di dipendenza. Alcuni giovani manifestano un atteggiamento eccessivamente “immersivo”, poiché trascorrono troppe ore davanti allo schermo con il joystick o mostrando forme di attaccamento quasi maniacali, morbose nei riguardi di questi passatempi.
Sui vantaggi e gli svantaggi dei videogiochi le discussioni non mancano. Gli adolescenti, per stare al riparo da pericolosi danni, devono essere seguiti attentamente dai genitori che, ovviamente, devono leggere le informazioni sugli aspetti positivi e rischiosi e, sull’impiego corretto dei giochi elettronici. Occorre inoltre un’adeguata educazione degli adolescenti, sia verso il gioco, sia mirata alla differenziazione tra ciò che accade nel videogame e ciò che avviene nella realtà quotidiana. E’ evidente che la realtà virtuale può offrire stimoli maggiori alle personalità più deboli, consente una facile identificazione con gli eroi virtuali dei videogames e permette di estraniarsi dalla noia, sentimento principe per molti adolescenti. Insegnare a distinguere tra queste due realtà significa dotare la persona degli strumenti necessari per sviluppare innanzitutto un senso di responsabilità ed evitare che egli si senta un estraneo nella propria quotidianità in cui deve accettare di essere “normale”, non necessariamente un “eroe”.

Un articolo che ho apprezzato molto e che invita a riflettere.