Due politici statunitensi vogliono che anche sui videogiochi venga applicata un’etichetta di avvertimento sui contenuti violenti, come quelle presenti sulle sigarette. Q uando si parla di violenza il tema non è mai da prendere alla leggera ma è bene ricordare che non tutti sono delle stesse idee.
La grande domanda è: i videogiochi fanno male? Ma si tratta di una domanda sbagliata. Cominciamo con un dato di fatto: i videogiochi “violenti” hanno un mercato, cioè c’è gente che li apprezza, li compra, ci gioca. Questa è la ragione per cui esistono. I videogiochi non esistono per essere buoni o cattivi, esistono perché incontrano i gusti, i bisogni e i desideri di qualcuno. Insomma i videogiochi possono farci bene e farci male, questo dobbiamo accettarlo indipendentemente dal nostro essere Gamer, genitori preoccupati, politici. Bisogna anche considerare che possono farci venire voglia di approfondire determinate tematiche o stimolare temporaneamente la nostra aggressività, possono commuoverci, farci concentrare su tattiche e strategie, insegnarci a risolvere problemi, ma anche farci perdere una marea di tempo che potremmo invece dedicare allo studio, al lavoro o alla famiglia. Il videogioco è come un’a rma, così come può fare del bene, usata ad esempio in modo corretto dai poliziotti, nelle mani sbagliate può fare molti danni. Il problema è che in questi casi però si dà sempre la colpa al videogioco e ci si dimentica di chi lo utilizza .
Se si scopre che un ragazzo che fa parte di un clan malavitoso, gioca ad un gioco violento tipo GTA, il videogame finisce per avere la colpa per il comportamento del ragazzo come istigatore. Basta un attimo per dare la colpa al gioco ed a nessuno più interessa la natura del ragazzino, conoscere il suo passato, sapere che in fondo si trattava di una persona disturbata che avrebbe già dovuto essere in galera. Però se un gioco come GTA ha venduto decine di milioni di copie, perché il mondo non è ancora sprofondato nel caos?
Si tratta senza dubbio di oggetti sconosciuti a molti genitori, che per giunta spesso li comprano inconsapevolmente o con eccessiva leggerezza per far contenti i figli.
Ma ogni figlio è diverso, ogni ragazzo ha più o meno consapevolezza del mondo intorno a sé, e questo anche dai genitori che lo hanno cresciuto, ci sono sedicenni che potrebbero tranquillamente giocare a GTA V senza problemi, e ventenni a cui forse è meglio non dare un gioco di guida, perché poi si schianterebbero contro un palo per spirito di emulazione . In conclusione serve un utilizzo consapevole, come del resto si raccomanda per qualunque altro gioco. E cco ciò di cui i videogiochi hanno veramente bisogno. Un risultato che probabilmente otterremo solo quando i giocatori di oggi diventeranno genitori, e quindi sapranno se quel gioco potrà essere dannoso per i propri figli

Commenti
  1. riccdesiree 7 anni ago

    Ciao xigoor, io credo che giocare ai videogiochi non ci sia niente di male certo senza esagerare e diventare ossessionati e cambiare per un videogioco. Vietare un videogioco

  2. galluccio98 7 anni ago

    Ottima considerazione la tua,quindi la domanda

  3. ciro 7 anni ago

    Ciao xigor2000, per prima cosa complimenti per l’articolo. Vengo per

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