Mentre una volta si sentiva dire ” fai in fretta i compiti che poi ci troviamo a giocare”, adesso si sente più spesso, anche da bambini molto piccoli, ” faccio i compiti in fretta perché dopo gioco al videogame”.
Ai nostri giorni, videogiocare é diventato il passatempo principale per i bambini/ragazzi di ogni età, che lasciati soli in casa da genitori “assenti”, sempre più permissivi, “vivono” per ore davanti a una console. Anche molti adulti sono schiavi di questi svaghi, infatti esistono molti tipi di videogiochi: passatempo, educativi, violenti e quelli che incitano al gioco.
Molti usano il videogioco come antistress e questo vale per i giochi passatempo, ma quando bambini o ragazzini passano ore davanti al monitor con videogiochi sempre più cattivi o violenti, o adulti passano ore ai video che incitano al gioco d’azzardo con vincite facili, questo non può che tradursi in un’immagine negativa della realtà, basata solo sulla prepotenza, sulla violenza e sul denaro facile.
I videogiochi esercitano anche un potere travolgente: quando si inizia a giocare, si perde la cognizione del tempo, ci si immedesima proprio nel personaggio virtuale dal quale si è presi, non si ragiona più con la propria testa ma in base a quanto proposto dal gioco e le statistiche dicono che questo, con il tempo, porta ad avere crisi d’ansia o stati depressivi, e che molti usano questa scappatoia per non affrontare i problemi e le proprie responsabilità. Alla fine, l’abuso di videogiochi riduce le capacità di provare e condividere esperienze reali con amici reali, di star bene con se stessi e con gli altri, perché i videogiochi possono rendere piacevole qualche ora del giorno e anche stimolare la mente e i riflessi, ma non devono renderci schiavi e quindi vanno usati con la testa.