I videogiochi – si sa – non sono tutti spensierate avventure in mondi colorati; una quantità non indifferente ha infatti come scenario guerre, criminalità, violenza… Si tratta di tutta una serie di prodotti che, pensati per ogni piattaforma di gioco, dovrebbero essere vietati ai minori. Sulle loro confezioni, infatti, si legge che non sono adatti ai minori di una certa età, sia per la presenza di scene che potrebbero indurre paura e/o stress, sia per il verificarsi – ben più preoccupante – di scene di violenza più o meno esplicita, riferimenti all’uso di droghe, utilizzo di linguaggio scurrile… Nonostante tutto sono però diffusi anche presso le più tenere fasce d’età e non in maniera indifferente. Perché il problema è preso così alla leggera? Probabilmente perché preferiamo chiudere un occhio e lasciare che i più piccoli si divertano con ciò che vogliono. Questo è l’errore più grande. Portiamo la nostra lente d’ingrandimento su questi videogiochi e scopriremo che sono ben più pericolosi di quanto pensiamo.
Innanzitutto, molti contengono scene di violenza più che esplicita e in tutte le sue forme: il giocatore ha a sua disposizione dai semplici pugni e calci, alle armi bianche e da fuoco fino ad interi arsenali di ordigni e mezzi di distruzione di massa. La brama di sangue che aleggia in questi videogiochi è spaventosa ed estremizzata, al punto da premiare il giocatore per la letalità dei suoi attacchi o per il numero di uccisioni. Accanto a questo aspetto, si sviluppa una ragnatela di altri stimoli scorretti. Il gioco d’azzardo, il contrabbando, le operazioni di hacking… sono scenari molto comuni. Non è raro nemmeno imbattersi in azioni meno evidenti ma altrettanto diseducative: utilizzo di superalcolici, furto, mancato rispetto delle autorità… Anche ragionare sul piano della grafica e del suono è importante (immagini cruente, suoni forti, ambientazioni che inducono sensazioni di paura e stress…) senza dimenticare la trama, laddove è presente, che spesso si rifà a modelli di società violenta e corrotta.
Tutto questo, se messo nelle mani di un bambino, porta quest’ultimo a rendere reale la sua esperienza, a considerare normale quel che ha visto: uccisioni, violenze, aggressioni anche verbali… sia subite che causate. Egli non distingue più fra ciò che ha simulato davanti allo schermo e ciò che fa nella sua quotidianità, pensa che qualunque problema possa essere risolto con la violenza e perde ogni rispetto e timore verso il prossimo. L’educazione alla legalità passa anche attraverso il gioco!

Commenti
  1. michelemassi 7 anni ago

    Penso che tutto diventa pericoloso se lo si usa troppo o in modo sbagliato ma

  2. sarabee 7 anni ago

    La confusione che sempre pi

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