Il gioco, cos’è il gioco? Fin dall’antichità ogni persona ha la necessità di svagarsi in qualche maniera. Ultimamente però questa necessità ha portato l’individuo a chiudersi in se stesso (lui e il gioco). Parlando di svago a livello domestico la prima cosa che ci viene in mente sono i videogiochi. La settimana scorsa il famosissimo gioco Candy Crush è stato venduto da King Digital, produttore di quest’ultimo, ad Activision alla modica somma di 5,9 milioni di dollari, solo sentendo il prezzo penseremo subito alla dipendenza che creano alle persone che ne fanno un uso eccessivo e all’importanza che viene data ai videogiochi, la maggior parte delle volte violenti. Una prospettiva di questi videogiochi che molti ignorano è la pericolosità e le conseguenze del loro uso sul proprio comportamento, addirittura secondo un articolo, condotto da Aric Sigman, illustre psicologo, pubblicato in The Sun i videogiochi creano la stessa dipendenza dell’eroina, pericolosissima droga. Ma non tutti la pensano come coloro che usano eccessivamente questi giochi, per esempio in Norvegia vietano la vendita di questi giochi nei quali c’è un alto tasso di violenza ai minori di 18 anni poichè oltre a creare dipendenza cambiano radicalmente il modo di relazionarsi con la gente e quindi a sua volta il modo di reagire e spinge le persone alla solitudine senza nessun contatto con la realtà esterna. Si spera quindi che andando avanti negli anni le stesse aziende si accorgano che fanno realmente male questi videogiochi e non guardino solamente i propri interessi e guadagni e che gli stessi consumatori si accorgano che continuando così si chiuderanno in una realtà solamente virtuale.

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