Ci sono diversi tipi di videogiochi, ognuno ha diverse caratteristiche e qualità e quindi anche “livelli di violenza” diversi. Questa non è la sola cosa da prendere in considerazione, ma si deve tener conto anche di che tipo di persona è il giocatore in questione, quant’è accanito verso il videogioco e per quanto tempo ci gioca.
Ci sono ragazzi più deboli e vulnerabili che vengono influenzati dai videogiochi e un gioco violento potrebbe anche avere conseguenze sul loro comportamento, portandoli ad essere più aggressivi e ad avere disturbi psicologici.
In questo modo, i videogiochi, che dovrebbero essere per i giovani qualcosa con cui divertirsi e allenare il cervello, l’intuito e la memoria, diventano invece qualcosa di negativo, che innesca nella mente di chi ci gioca una visione diversa da quello che in realtà è il mondo non virtuale.
In alcuni videogiochi ci sono scene violente e soprattutto poco istruttive, per cui sono stati vietati ai minori di 18.
Eppure, molti venditori, non rispettano le regole che impediscono loro di far acquistare questi tipi di videogiochi ai minorenni e glieli vendono violando così la legge.
Secondo me è un’esagerazione il limite d’età, che non dovrebbe arrivare fino a 18 ma almeno fino a 12 o 15.

Mi domando in che modo un videogioco in cui si pratichi la violenza sia l’innesco per la violenza nella vita reale mentre giocare con armi finte sia solamente un gioco. E poi scusa, inizi parlando di come questi effetti si verifichino nei ragazzi meno forti e concludi proponendo delle fasce d’et