Personalmente sono un giocatore abbastanza esperto nel campo dei videogame, e cerco sempre di essere informato sull’evoluzione del mondo videoludico. Dato che alle spalle ho anni di esperienza di gioco mi sento di poter affermare che, i videogame, non nuocciano così gravemente la salute come molti, al contrario, pensano.
Il fatto è che, questo luogo comune, ha origine da persone che non hanno la capacità di distinguere tra finzione e realtà, cercando di imitare quello che vedono nei giochi, finendo per apportare danni sia a se stessi, sia agl’altri. Queste persone sono principalmente bambini, che, ancora troppo immaturi, non si rendono conto di ciò che fanno. Per questo molti vorrebbero vietare la vendita dei videogame ai minori, però, secondo me, per quanto riguarda ai giocatori più piccoli, è compito dei genitori verificare se il proprio figlio o figlia sia sufficientemente maturo emotivamente per sopportare un determinato gioco. Per questo è stata creata la PEGI (Pan-European Game Information) che aiuta i genitori europei a prendere decisioni informate sull’acquisto di videogiochi, classificandoli in base all’età utilizzando criteri prestabiliti, e riportando sull’etichetta dei simboli che informano il compratore sul contenuto più “controverso” presente nel gioco.
Sono d’accordo con te, condivido a pieno la tua opinione sui genitori. Tra l’altro sono I primi a lamentarsi sui videogiochi che hanno “fatto diventare violenti” I propri figli. Dovrebbero leggere le avvertenze sul retro della custodia prima di accontentare I capricci dei propri figli.
Condivido pienamente quello che hai detto; diventano pericolosi se chi ci gioca non distingue il mondo reale da quello virtuale, e tenta quindi di imitare ci