Fin dall’invenzione dei primi videogiochi violenti si sono accese discussioni sull’influenza che questi hanno sui ragazzi che ne fanno uso. C’è chi sostiene che rendono il soggetto più aggressivo, chi invece smentisce questa ipotesi. Sono davvero diseducativi e ,appunto, pericolosi questo tipo di videogiochi?
Certo, non si parla di super Mario o Candy Crash ma di giochi contenti argomenti e ambientazioni molto forti. Non è consigliabile, perciò, a ragazzini sensibili e facilmente influenzabili. Ciò che questi videogiochi mostrano è un mondo basato sulla violenza, sulla droga, sul sesso e sull’alcool. Questi sono già stati dettati dalla legge “proibiti” per giovani minori di diciotto anni. A vietarli ulteriormente deve essere, poi, il genitore facendo capire al proprio figlio il perché non lo può utilizzare. La mente dei più piccini è la più condizionabile; infatti, mettono in pratica tutto ciò che è assorbito molto spesso dalla TV, dai genitori e anche dai videogiochi. Non riescono a distinguere il mondo reale e quello che deve rimanere dietro la console è così che succedono suicidi involontari e atti di estrema violenza.
L’individuo che gioca deve avere una visione ferma della realtà, deve essere quindi, abbastanza responsabile da sapere che non tutto è facile o propizio come nel gioco. Questo tipo di coscienza si acquista con l’avanzare degli anni, i quindicenni, ad esempio, si lasciano condizionare facilmente e perciò sono raramente responsabili delle proprie azioni. Si deve dimostrare anche che nonostante si abbia giocato o si giochi si riesce sempre a essere la stessa persona ben educata che si era.
Perciò penso che sì, questi videogiochi siano dannosi;ma solo per soggetti molto influenzabili e perciò sia i commercianti sia la legge dovrebbe adottare metodi più rigidi per chi non rispetta i limiti di età sull’uso di questi videogiochi.

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