Nate nell’era “digitale”, le nuove generazioni non hanno avuto bisogno di insegnamento per accedere alle varie tecnologie che sono a disposizione: pc, tablet, smartphone ecc. Già da piccoli nel “mondo dei videogiochi”, a tal punto da confondere i confini tra reale e immaginario e, il varco verso la dipendenza è sottile. Soprattutto se i genitori non hanno tempo ne voglia di controllare e dare una giusta regolamentazione alla gestione del tempo dei propri figli. Molti si limitano a gettare semplicemente un’occhiata (molto spesso distratta) ogni tanto. E’ molto importante stabilire dei limiti, in modo che il proprio foglio non passi troppe ore attaccato allo schermo. Gli esperti consigliano di non superare un’ora al giorno davanti ai videogames, perché le attività di un bambino (o ragazzo) devono essere diversificate. Tutti questi videogames sono davvero pericolosi? Possono distruggere la nostra mente e portarci alla follia? La risposta a tutto ciò è sì. Ormai la violenza è presente nella maggior parte dei videogiochi, pertanto è opportuno rispettare le fasce di età che sono sempre indicate sulla confezione. Alcuni di questi hanno un tasso di violenza altissimo e sono o, almeno sembrano molto realistici, che se non usati correttamente, possono causare molti danni psicologici. Si può diventare aggressivi e violenti senza rendersene conto quasi come se fosse normale e divertente. Bisogna stare attenti a quali videogiochi si usa e a come li si usa. E’ molto facile cadere nella dipendenza da gioco. La famiglia, dunque può (e deve) intervenire in modo decisivo per salvaguardare i ragazzi attraverso il dialogo ed una maggiore conoscenza di questo mondo.
