”I videogiochi: minaccia per la salute dei nostri pargoli?”
Questo è il tema , ormai usato di frequente in ogni inchiesta: trovare i lati negativi nei videogame, impedirne la diffusione ritenendoli ”pericolosi, futili, dannosi, ecc”, influenzare negativamente gli adulti nei confronti del videogioco stesso, e via discorrendo. Ma è davvero così? Questi giochi virtuali sono davvero una minaccia così pericolosa che crea dipendenza nei bambini, istiga alla violenza, fornisce pessimi esempi morali e comportamentali? Io non credo. I videogiochi sono nati come passatempo ludico e spensierato per giovani e adulti, programmati per fornire avventure, storie dilettevoli e coinvolgimenti emotivi nel giocatore, affinché egli stesso possa fuggire dalla monotonia della routine quotidiana, per rifugiarsi in un mondo nuovo e da scoprire. Col tempo i videogiochi si sono sviluppati, creando nuovi generi e differenziandosi tra di loro. Essendoci giochi per ogni età, si sono sviluppati anche i cosiddetti ”giochi violenti”, ovvero quella categoria di giochi ritenuta inadatta al pubblico, poiché contenente scene violente, sangue, temi duri e pesanti, insomma, una grande quantità di materiale non adatto a tutti. Per questa differenziazione esiste il PEGI ( Pan European Game Information) che indica a quale fascia di età è indicato il gioco e quali temi sono trattati in esso.Quindi non è giusto dire che i videogiochi influenzano negativamente di bambini, poiché i giochi ”potenzialmente pericolosi e inadatti” hanno un PEGI abbastanza alto ( 16 o 18) Per questo dobbiamo chiederci : perché molti bambini giocano a videogiochi vietati ai minori ? Chi ha permesso loro di acquistare e giocare a questi titoli ? Per questo, non dobbiamo dire che è colpa del videogioco, ma di coloro che permettono a dei bambini di avvicinarsi a titoli a loro vietati e di giocarci con una mentalità non adatta a quel titolo e quindi percepisce un messaggio diverso da chi ha la maturità giusta per capire che quel gioco è frutto di fantasia e che la violenza non è sbagliata nei videogiochi , ma lo è nella realtà. Quindi riflettiamo bene su chi sbaglia e sul perché accusiamo sempre i videogiochi per un nostro errore

Vedo con piacere che la pensiamo allo stesso modo: la colpa non
Sono d’accordo con quanto hai scritto. Non sono i videogiochi di per s