Oggi come oggi i videogiochi vengono usati e comprati da tutti, bambini, ragazzi o adulti.
Ovviamente ai bambini i giochi vengono comprati dai genitori, che responsabilmente penso che sappiano che giochi adeguati comprare ai bambini, ma tante volte quest’attenzione non c’è e capita che questi adulti comprino giochi non adeguati ai figli.
Ci sono molti tipi di giochi in questo mondo ormai. Possiamo in modo generico dividerli in due categorie: quelli tranquilli adatti anche ai bambini e quelli di guerra e violenza vietati ai minori di 18 anni.
Questi ultimi sono i più gettonati in questi ultimi anni. Penso che possano avere un lato negativo ma anche uno positivo. Il lato negativo è comunque il fatto che la maggior parte di questi ragazzi (parlo di ragazzi perché solitamente sono loro ad usare quei giochi) diventano dipendenti dal gioco, a tal punto di credere quella violenza giusta anche nella realtà e rimanendo senza amici a causa di questa dipendenza. Dall’altra parte però penso anche che quei giochi possano servire ad aiutare una persona a “sfogarsi” e a liberarsi di certe cose che magari si tiene dentro.
Secondo me i venditori non possono venire accusati o puniti per la vendita di questi giochi, alla fine loro fanno solo il lavoro per cui vengono pagati, non sempre possono capire chi hanno davanti e sarebbe un’assurdità chiedere un documento di riconoscimento per acquistare un gioco, anche perché se un minorenne volesse acquistarne uno, in un modo o nell’altro lo riesce ad avere.
Concludo dicendo che sono d’accordo col fatto che quei giochi di violenza non debbano essere usati da bambini minori di 13 (almeno) per il semplice fatto che sono ancora piccoli e non possono capire ancora determinate cose, e comunque non sarebbe un buon punto di riferimento per loro.

Immagine molto realistica e originale, descrive i giovani (anche se non tutti) oggi! Ci
Buon articolo. La tesi che sostieni