Che i videogiochi violenti e non siano uno dei parti più felici dell’era ipertecnologica lo sappiamo già, come è anche facile intuire che non siano esattamente educativi, specialmente per i più piccoli. In teoria esiste uno strumento che ci permette di evitare di acquistare videogiochi troppo violenti per ogni determinata fascia di età: Il sistema di classificazione in base all’età PEGI, acronimo di “Pan-European Game Information” ovvero “Informazioni paneuropee sui giochi”. Le indicazioni PEGI sono riportate sul fronte e sul retro delle confezioni e dovrebbero aiutare i genitori a capire quale gioco possono acquistare per i propri figli e quali, invece, è più opportuno evitare di mettere loro in mano. Questo in teoria. Perché le cose in pratica sono diverse: spesso sono direttamente i bambini ad acquistare nei negozi il videogioco che hanno scelto, ma non sempre si trovano davanti a negozianti corretti, come ha dimostrato anche un servizio del noto telegiornale satirico “Striscia la Notizia” andato in onda a gennaio di quest’anno. Un altro problema che le indicazioni PEGI spesso non risolvono è la poca attenzione e la molta accondiscendenza dei genitori stessi, che spesso acconsentono ad acquistare il videogioco “incriminato”, ignorandone o trascurandone le conseguenze che questo potrebbe avere sul comportamento del figlio. Non sono poche infatti le statistiche che dimostrano che le conseguenze ci sono, e non sono trascurabili: secondo uno studio condotto da un gruppo di ricercatori americani e di Singapore, infatti, rispettivamente della Iowa State University di Ames e del Nationale Insitute of education di Singapore, pubblicata sulla rivista Jama Pediatrics, i videogiochi violenti aumentano l’aggressività dei bambini. Dall’analisi dei risultati, è emerso che i videogiochi possono avere una grande influenza sui bambini. In particolare, quelli violenti, nel tempo, contribuiscono a rendere i ragazzini più aggressivi, ostili e violenti. Questi effetti non sono subito visibili: si accumulano progressivamente, per cui più a lungo ci si intrattiene con questi strumenti più i rischi aumentano. Un’altra brutta notizia per i genitori è che questi atteggiamenti aggressivi, dato che questo tipo di videogiochi agisce sui meccanismi cognitivi del bambino, ne modificano irreversibilmente il carattere. Un altro caso in cui la responsabilità, più che al capriccio di un bambino, è da attribuire all’accondiscendenza del genitore. Meglio informarsi bene prima di accontentare i propri figli, e valutare oculatamente le conseguenze.

Io credo che i videogiochi per bambini debbano seguire criteri prestabiliti ma che comunque non debba essere impedita anche la solita violenza gratuita che si vede nei videogiochi dei pi
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Concordo, ma bisogna tenere in considerazione che il ruolo della maturit
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