Anche se i videogiochi sono un fenomeno recente, ci sono stati alcuni studi sulle conseguenze dell’uso eccessivo di alcuni di questi, ma senza conclusioni definitive; quindi non si sa ancora con certezza cosa succederà da grandi ai bambini videogiocatori. Tra gli studi più significativi, c’è quello dell’Università del Lussemburgo, che ne ha recentemente condotto uno, su 230 volontari, il quale ha mostrato che l’effetto del videogioco dipende molto dal grado di identificazione del giocatore con il personaggio del videogame. È molto più probabile assumere atteggiamenti antisociali nella realtà, se nel gioco ci si immedesima completamente nel “cattivo” di turno. Gli autori dello studio hanno infatti affermato:«Se un giovanissimo tende ad avere comportamenti discutibili, questi comportamenti possono essere rinforzati da videogiochi in cui si punta su brutalità e malvagità». Un’altra ricerca, apparsa su Jama Pediatrics, conferma che i giochi in grado di rendere i bambini incapaci di comprendere le conseguenze della violenza sono quelli in cui lo scopo è uccidere. Il pediatra Giorgio Tamburlini, riguardo a ciò, ha detto:«I videogame violenti hanno effetti nefasti sui giovani, aumentando le manifestazioni di aggressività e irrequietezza. Anche nelle fiabe ci sono personaggi crudeli, ma è una violenza che viene elaborata; nel videogioco invece si viene catapultati in un meccanismo per cui si diventa indifferenti alla ferocia, finendo per esserne conquistati. Un fascino da cui è bene tenere alla larga bambini e ragazzini.» Molti videogiochi vengono infatti proibiti ai minori. Se é stata disposta questa proibizione, vuol dire che dietro esiste un valido motivo e quindi è giusto rispettarla. C’è chi però, anche se non potrebbe, li compra lo stesso. Facendolo, si causano problemi sia per se stessi, che per gli altri, perché le modifiche del nostro comportamento potrebbero influire anche sulla vita di chi ci è vicino. È dunque giusto rispettare i limiti previsti e sanzionare sia chi non li rispetta comprando giochi inadatti, sia chi non li rispetta vendendoli.

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