I videogiochi stanno letteralmente “divorando” la mente dei giovani giocatori, estraniandoli dalla realtà e rendendoli incapaci di distinguere la verità dalla finzione.
Chi è dipendente dal gioco non è più in grado di vivere lontano dalla console. Molti dei videogiochi più diffusi sono violenti e potrebbero incitare le menti più deboli a comportamenti aggressivi. Alcuni di questi sono vietati ai minorenni.
Proprio per salvaguardare i giocatori più giovani è stato introdotto il sistema PEGI: una classificazione dei contenuti presenti nei videogiochi. Resta comunque a discrezione del genitore l’idoneità del videogioco da acquistare per il proprio figlio. Il sistema PEGI prevede che alcuni videogiochi siano vietati ai minori a causa dei contenuti troppo violenti. Purtroppo i divieti rendono ancora più interessanti le cose proibite e diventa una sfida ottenerle.
Nonostante le proibizioni questi giochi si possono facilmente scaricare e sarebbe necessaria una supervisione continua da parte degli adulti per impedirne l’uso. È però difficile controllare un adolescente ventiquattro ore su ventiquattro e sarebbe sicuramente più utile creare delle alternative a questi giochi e proporre realtà diverse da quelle virtuali. Importantissime a questa età sono socializzazione e confronto con coetanei ed adulti.
In conclusione, i videogiochi non sono pericolosi, ma lo diventano quando costituiscono l’unico interesse di un ragazzo che dovrebbe crescere all’interno di una rete sociale.

Ciao Gaia,sono d’accordo con te, penso che sia un ottimo articolo ma i ragazzi di oggi dovrebbero avere un po’ di svago con i videogiochi,sempre rispettando le regole!! .
brava gaia, concordo pienamente con te e penso che certi ragazzini come dici tu, con la mente pi