Da molto tempo, nelle confezioni dei videogame, viene incollata un’etichetta indicante l’età adatta che il ragazzoa deve avere per poterlo utilizzare. Molto spesso però essa non viene rispettata con la effettiva conseguenza dell’utilizzo inappropriato del casuale videogioco. Lo scorso anno, un ragazzo americano, uccise padre e madre che avrebbe voluto vietargli di continuare a giocare alla PS4 contenente GTAV, videogioco violento della RockStar Games. Il caso fece molto scalpore diffondendosi poi in tutte le nazioni mondiali tramite i media. Ma è stata veramente colpa del gioco? In tal caso la colpa è senza alcun dubbio da attribuire al gioco video-ludico ma è sempre così? Secondo me no.
Milioni di ragazzi hanno acquistato e utilizzato lo stesso gioco per molti mesi senza alcuna avvenuta aggressione, il problema sta nella situazione mentale i cui il ragazzo sta. Un ragazzo già instabile mentalmente è e sarà sempre più soggetto a tali comportamenti. Purtroppo viviamo in un’epoca dove il pallone è stato sostituito da FIFA15 e la pallina da tennis da Wii Sports. Siamo vittime della tecnologia.

Che siamo vittime della tecnologia, nessuno lo mette in dubbio, io per