I videogiochi sono ormai dalla loro nascita un elemento di attrazione che coinvolge soprattutto bambini e ragazzi.
Dalle loro origini hanno subito numerosi cambiamenti, dovuti anche alle esigenze della società, che hanno portato i produttori a creare giochi sempre più violenti e diseducativi, riuscendo così a spingere i ragazzi , che sfogano la loro rabbia attraverso uno schermo, a comprarli.
Questa situazione diventa ancora più pericolosa quando si hanno davanti ragazzi minorenni, non ancora capaci di gestire le situazioni.
I giochi riproducono scene violente realistiche, è questo il motivo per cui sono davvero pericolosi, perché un bambino che passa delle ore e cresce davanti una realtà virtuale violenta potrebbe far fatica a distinguere le situazioni, perlomeno in un momento di difficoltà.
La legge impone su alcuni giochi il divieto di vendita ai minori di 18 anni, questo ci fa capire che degli esperti ritengono questi giochi dei pericoli.
Bisogna quindi imporre ai rivenditori il divieto di vendita ai minori, cosa che tutt’oggi non succede in quanto sono numerosi i fatti di cronaca relativi ad atti violenti compiuti da ragazzi che imitavano le scene proiettate sullo schermo del gioco.
Sono numerose anche le situazioni in cui sono i genitori stessi a comprare queste tipologie i giochi ai propri figli, per soddisfare i lori desideri.
Alla luce di ciò non è possibile riuscire ad abbattere questo sistema se sono questi i presupposti.
Andrea turla 4aaf
Hai si ragione dicendo che ci sono criteri di valutazione che giustificano l’et