Molto spesso ci si chiede se i videogiochi possono essere un bene o un male per la società’. A questo proposito il giudice Dario D’Onghia del Tribunale di Roma ordina il ritiro dei videogiochi dai negozi da lui considerati un danno per lo sviluppo psicologico . I videogiochi diventano pericolosi infatti se vengono utilizzati senza controllo soprattutto per gli adolescenti dagli 11 ai 14 anni. Questi sono ormai molto diffusi nella società’ odierna e causano diversi disturbi come: attacchi epilettici , disturbi fisici, atti violenti, dipendenza. Ormai i videogiochi stanno diventando un pericolo per la crescita dei giovani e bisogna mettere dei limiti per tutelarli attraverso delle sanzioni per coloro che vendono i videogiochi ai minori di 18 anni. ” NINTENDO HA UCCISO MIO FIGLIO”. Questa e’ l’affermazione di una mamma disperata che denuncia la Nintendo per la morte del figlio trentenne , il ragazzo infatti e’morto per un colosso. Con cio’ possiamo affermare che i videogiochi non sono diffusi solamente tra gli adolescenti ma in tutte le fasce di eta’.

I genitori trovano sempre una scusa, qualcuno da additare per la morte dei propri figli. Tralasciando l’episodio del trentenne morto per cause che possono essere naturali o causate da un videogioco o da una serata un po’ “frizzante”, focalizziamoci sulla pericolosit
Davvero interessante punto di vista, da prescrivere a tutti i pedagogisti della generaezione nostra e di quelle che verrano, dato che dimostra chiaramente quanto i videogiochi siano dannosi sulle solide basi del giudizio pesonale di un giudice in un udienza del 1999. Si mostra inoltre un valido supporto per tutti i medici data la triste morte di un giovane trentenne per un COLOSSO(?), sconosciuta quanto pericolosa causa di morte.