Gli adolescenti di oggi ormai non sono più sociali di una volta, ormai i videogiochi sono la loro passione.
Spesso questi “giochi” sono molto violenti.
Ci sono studi che dicono che possono provocare crisi epilettiche, in soggetti particolarmente a rischio, o che giocare per ore davanti a uno schermo può portare ad allontanarsi radicalmente dalla realtà.
Da tempo ci si chiede se l’eccessiva frequentazione del mondo virtuale dei video-games, soprattutto di quelli violenti, possa procurare danni cerebrali: adesso è arrivata la dimostrazione concreta che quelle paure non erano poi del tutto infondate perché in effetti cambiamenti della materia grigia si verificano, anche se forse è ancora troppo presto per sapere quanto siano dannosi.
In questi giochi io penso che non si utilizzi la capacità di riflessione, ma si costringa il giocatore, quasi sotto ipnosi, ad affrontare difficoltà seminate sul percorso.
Certo, chi sta fermo per ore davanti a uno schermo può chiudersi in se stesso, avere problemi di socializzazione, in sostanza diventare un dipendente dei giochi e non dedicare tempo ad altre attività come lo sport e lo studio.
Sembra che calarsi nei personaggi dei cartoni renda insensibile alla violenza: i ragazzi dicono che sia normale essere aggressivi e non sentire emozioni.
