Spesso si sente parlare di persone che rivendicano il diritto all’oblio, ad essere cioè dimenticati dalla rete. In seguito alla sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 13 maggio 2014,che ha stabilito che Google deve cancellare dai risultati di ricerca le informazioni ritenute inadeguate,la compagnia di Mountain View ha pubblicato un modulo per il “diritto all’oblio”, grazie al quale gli utenti possono chiedere la cancellazione dei risultati associati al loro nome. Ogni richiesta di rimozione viene valutata dal motore di ricerca che acconsente alla cancellazione solo quando la notizia non viene ritenuta di interesse pubblico. Si riflette sia se queste notizie siano importanti anche per il popolo, sia se esse danneggiassero la reputazione del soggetto interessato. I casi analizzati riguardano casi giuridici e processuali di interesse pubblico, alcune volte ai soggetti in questione non sono stati ancora espressi tutti i gradi di giudizio. Su questo tema ci sono stati molto dibattiti, inizialmente una direttiva europea aveva fissato i limiti entro i quali si può ottenere la rimozioni dei propri file ed informazioni dalla piattaforma del web, ma una sentenza in Francia amplia questi limiti. E’ scattata poi anche la protesta delle aziende.

1 Comment
  1. gruppo44f 7 anni ago

    Penso che il tuo sia un articolo di cronaca. A mio parere non ti sei soffermata sulla differenza fondamentale tra diritto all’oblio e diritto all’informazione, ma hai riferito solamente informazioni su quello che

Lascia un commento

CONTATTACI

Hai una domanda? inviaci una e-mail e ti risponderemo al più presto.

    Il Quotidiano in Classe è un'idea di Osservatorio Permanente Giovani-Editori © 2012-2023 osservatorionline.it

    Effettua il login

    o    

    Hai dimenticato i tuoi dati?

    Crea Account