Non è necessario vietare i videogiochi,almeno non tutti. Essi possono essere paragonati all’alcol,cioè creano in qualche caso dipendenza,ma non è detto che tutti ne abusino. Infatti alcuni possono diventare succubi dei videogiochi,si immedesimano così tanto nel protagonista che impersonano che l’unica realtà è quella virtuale e non riescono ad uscirne. Per la maggior parte dei ragazzi invece è solo una forma di divertimento,un modo per trascorrere del tempo libero,anche insieme gli amici.
Bisogna però fare la distinzione tra i tipi di giochi. Ci sono in circolazione videogiochi che dovrebbero essere vietati ai giovani al di sotto dei 18 anni,cioè quelli molto cruenti e che presentano un modello di vita non proprio corretto.
Inoltre anche se i videogiochi venissero vietati ai minorenni,sicuramente questo divieto non sarebbe rispettato:riprendendo il paragone con l’alcol,anche quest’ultimo è vietato,ma ci sono moltissimi negozianti,spinti dall’avidità,che vendono alcolici a minorenni,e la stessa cosa succede per le sigarette o qualsiasi altra cosa vietata ai giovani al di sotto dei 18 anni. Anzi,il divieto spingerebbe i ragazzi a giocarci sempre di più,perché in quanto cosa vietata si sentirebbero “più grandi”,quindi peggiorerebbe solamente la situazione.
Poi non possiamo tenere i giovani lontano dai rischi e dai pericoli possibili,altrimenti come farebbero ad imparare a distinguere il giusto dallo sbagliato e riconoscere il comportamento scorretto che non devono tenere? I videogiochi sono quindi un modo di venire in contatto con un mondo di violenza e pericoli,senza però rischiare di avere le conseguenze che si avrebbero nella realtà.
In conclusione si vuole proteggere i giovani,e questo è giustissimo,ma questo quando si tratta di rischi concreti;l’importante è tenere a mente che nel caso dei videogiochi,o dell’alcol o di qualsiasi altra cosa che può diventare una dipendenza,si può sempre prevenire e è il ragazzo che deve riconoscere il suo limite e giudicare se quel gioco è troppo violento o no,oppure,se non ne è in grado,spetta ai genitori porre questo limite.
Debora Ciminari
Secondo me i videogiochi sono stati creati solo per svago e tempo fa quando esistevano le sale giochi erano usati a scopo di socializzare.
-Stefano- .