In circolazione nel mondo ci sono diverse tipologie di videogiochi: da quelli d’azione a quelli di svago, sta all’individuo decidere se sono adatti per l’età che si ha.
Nei videogiochi è indicato il limite di anni che si deve avere per giocarci, ma non è vincolante. I negozianti non si fanno problemi a vendere un videogioco vietato hai minori ad un ragazzo non maggiorenne. Questo è giusto?
Economicamente dal punto di vista del negoziante sì in quanto il suo lavoro è vendere, ma moralmente no.
Il motivo è che se un videogioco è vietato hai minori significa che si può ritenere “pericoloso” per il ragazzo. Facendo riferimento ad un esempio, i comportamenti di un ragazzo di dieci o undici anni possono essere condizionati da questi videogiochi, il ragazzo inconsapevolmente assimila, prende come modello queste azioni e a lungo andare possono causare irrequietezza e anche violenza nell’individuo.
Il divieto ha un motivo, se i negozianti non lo rispettano sta ai genitori intervenire e seguire i propri figli.
Sicuramente è importante valutare il proprio grado d maturità, essere capaci di valutare cosa è reale e cosa e virtuale di un gioco, se si hanno queste competenze nessun gioco può essere ritenuto “pericoloso”.

Villa Federica, 4° AAF

1 Comment
  1. sarabee 7 anni ago

    Anche secondo me i videogiochi devono essere valutati in base alla loro pericolosit

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