Quando un genitore compra un videogioco dovrebbe essere sempre consapevole di ciò che sta comprando e soprattutto dovrebbe sapere se questo è adatto al proprio figlio oppure no. Infatti esistono in commercio diverse tipologie di videogames, non tutte “nocive” per la salute di un adolescente, come ad esempio Candy Crash, Mario Bros, ecc. La maggior parte dei ragazzi però è attratta da altro genere e compra, ovviamente con il consenso dei genitori, dei videogiochi inadeguati alla propria età (come ad esempio Call of Duty, Assassin Creed, GTA…) Questi giochi hanno un’influenza negativa nei riguardi del comportamento adolescenziale, stimolando ad avere attacchi d’ira violenti e tendenza ad isolarsi dal mondo esterno, fino ad arrivare addirittura allo scollamento dalla realtà.
La colpa non è esclusivamente dei ragazzi e dei loro genitori, ma anche della mancanza di sanzioni per i negozianti che vendono ai minorenni i giochi che recano in etichetta l’immagine di contenuti inadeguati (violenza e droga) ai minori di diciotto anni. Credo che questo comportamento sia spregevole perché significa approfittare della debolezza dei ragazzini pur di guadagnare, infischiandosene dei danni che si possono provocare. Anche i ragazzi dovrebbero fare la loro parte e smetterla di sprecare delle belle giornate di sole per starsene davanti al televisore a giocare con quegli stupidi videogiochi, nei quali bisogna uccidere delle persone e assistere a delle scene violente sicuramente sconsigliate ad un pubblico di minorenni.
Confermo quindi l’ esigenza di osservare i consigli che vengono posti in etichetta e sento la necessità di una norma che preveda multe e sanzioni per i negozianti che perseverano nell’accondiscendere ai desideri dei “ragazzini 2.0”

1 Comment
  1. veltroliver 7 anni ago

    Errori riscontrati: penso che “videogames” in italiano renda meglio se inteso come sostantivo maschile plurale dato che la traduzione letterale

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