Secondo me, riguardo i limiti di età che vengono consigliati per i videogiochi, se ci sono vuol dire che bisogna seguirli, perché potrebbero contenere scene vietate ai minori, nudità o, nel genere guerra, sangue o azioni a cui serve uno stomaco forte.
Le avvertenze sono tante nei giochi, oltre ai divieti ai minori, ci sono quelle che riguardano il gioco d’azzardo, che provoca dipendenza, e molte altre.
Molti giochi, come Call of Duty, che si può giocare anche online, fanno rimanere molti ragazzi, e persino molti adulti, dentro casa per ore a giocare, non facendoli socializzare e facendoli diventare, in alcuni casi, violenti verso le persone o le cose.
Oltre a Call of Duty, di violento c’è anche GTA, che è un open world online dove puoi picchiare la gente, rubare macchine e essere inseguito dalla polizia; questo tipo di giochi in cui puoi sparare o picchiare può influenzare al punto da credere di poterlo fare anche nella vita reale. Nel gioco si muore, ma non è un’esperienza drammatica, perché ci si può sempre rigenerare; qualche ragazzo è arrivato a pensare di fare le stesse cose nella vita reale, ma purtroppo, quando nella vita fai Game Over, non c’è il tasto reset o ricomincia.
Per quanto riguarda i divieti d’uso per età, molti venditori non se ne curano; per loro l’importante è fare affari. A volte sono i genitori che comprano un determinato gioco, su richiesta del figlio, senza badare o fregandosene del divieto. Più spesso i ragazzi comprano i giochi, ben sapendo del divieto, cosa che rende la scoperta ancora più eccitante.
Riguardo ai ragazzi che, influenzati dai videogames, diventano violenti, secondo me, dipende da quanto una persona si immedesima nel gioco e da quanto riesce a capire che è solo un gioco dove non c’è nulla di vero; personalmente, conosco ragazzi che, giocando a COD o a GTA, non subiscono nessuna influenza negativa da parte del gioco, pur essendo sotto il limite di età.
Finisco dicendo che, per me, i giochi migliori sono quelli realistici o quelli fantasy/cartone, come FIFA o Super Mario, che sono più divertenti e meno violenti.

Interessante esempio del concetto per cui si segue un’indicazione senza capirne il motivo; la questione in esame era la nostra considerazione nei confronti dei limiti imposti per legge ai giochi e tu con il tuo “se ci sono vuol dire che bisogna seguirli” hai definitivamente ucciso lo spirito critico.