Essendo un nativo digitale, non posso non aver utilizzato almeno una volta i famigerati videogiochi. Dal 1952, anno in cui si è avuta la prima forma di videogioco, al 2016, il mondo del gioco in generale ha subito grosse trasformazioni proprio per via della presenza di questi giochi elettronici.
Da una semplice attività ludica, quella del videogame si è trasformata in una vera e propria ossessione da parte di moltissimi ragazzi, sempre più schiavi di questo semplice passatempo, che come è ovvio che sia, ha subito delle limitazioni proprio per questo. Da qualche mese, parte dei videogiochi sono stati vietati ai minori poiché comportanti condotta violenta, una scelta che ha destato la rabbia di molti appassionati e l’approvazione da parte di giovani genitori: ma questi videogames, sono veramente pericolosi?
Come qualsiasi altra cosa al mondo, nel momento in cui si varca il confine “uso” a vantaggio dell’abuso, ogni divertimento può causare dei danni: pensando ad alcuni giochi che fanno della violenza l’elemento portante, quali GTA o Call of Duty, il blocco di età imposto non può essere che la scelta migliore per un bambino di una dozzina di anni, ma forse una limitazione eccessiva per un ragazzo sedicenne.
Dunque, vista l’effettiva pericolosità di questi videogiochi, penso sia giusto modificarne l’uso, anche se con limiti di età differenti, nella speranza che delle fantastiche innovazioni a fini ludici, non diventino nocive all’essere umano, il quale purtroppo, non riesce a distinguere l’uso dall’abuso.

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