Il mercato dei videogiochi ha sempre attratto un vasto pubblico di ogni età, per la grafica tanto efficace da rendere a volte il confine tra realtà e finzione molto sottile. Come la maggior parte dei prodotti in vendita, queste innovative forme di svago hanno caratteristiche diverse e trattano situazioni e argomenti differenti, a seconda della fascia di età del possibile fruitore: possiamo trovare quindi videogiochi per bambini e ragazzi ma anche alcuni solo per adulti, che però sempre più spesso sarebbero venduti a minorenni, cui l’acquisto sarebbe vietato. A molti è parso che questa situazione abbia portato un aumento della criminalità, in quanto sembra che questi giochi violenti diventino un cattivo esempio per molti giovani, incapaci di distinguere la fantasia dalla quotidianità. Il rischio é che i videogiochi svolgano un ruolo troppo importante nella loro educazione: spesso capita che, a causa del disinteresse dei genitori o del ritmo sempre frenetico, queste trasgressioni passino inosservate, anche perché i negozianti stessi non si preoccupano a sufficienza di rispettare i limiti pur indicati accuratamente sulle confezioni. Come l’alcol o le sigarette, questi dispositivi mettono a rischio e talvolta creano dipendenza, eppure non sono considerati pericolosi allo stesso modo. Forse questo è dovuto al fatto che si tende sempre a sottovalutare ciò che si pensa di conoscere, senza preoccuparsi delle conseguenze. Sarebbe di grande aiuto che i controlli sulle vendite venissero accentuati, in modo da aumentare la sicurezza ed evitare l’acquisto, almeno per i minori, di giochi di cattivo esempio. Divertirsi è un aspetto importante della propria crescita, per questo è giusto che ognuno lo faccia nel modo più adatto, ricordando però che gli obiettivi della vita sono altri.
